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Aprire la partita iva come hostess

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Aprire la partita iva come hostess

La promozione di un prodotto è fondamentale per incrementare i fatturati e rendere un bene o un servizio indispensabile sul mercato.

Per far ciò le aziende si avvalgono di una serie di strategie di marketing, tra le quali cè la promozione diretta presso fiere ed eventi.

Proprio per questo motivo è nato il lavoro della hostess e dello steward, che si occupano a tutto tondo della potenziale clientela.

E un lavoro molto in voga tra i giovani e i giovanissimi, soprattutto perchè una hostess o uno steward devono avere una bella presenza, buone maniere e una buona parlantina. Inoltre gli orari non sono dei migliori in questo campo, sicuramente essere giovani sotto il profilo della resistenza fisica è un vantaggio non da poco.

Sia la hostess che lo steward possono lavorare in numerosissimi campi e i guadagni non sono indifferenti:

  • Campo della moda
  • Fiere aziendali
  • Eventi e fiere automobilistiche
  • Agenzie

e molto altro.

Aprire la partita iva come hostess: le fasi

Lavorare come hostess è possibile sia come dipendente, ma anche come free lance. In questo caso, se l’ attività è svolta in forma continuativa e abituale è obbligatorio aprire la partita iva.

Aprire la partita iva come hostess o steward è gratis ed è possibile farlo anche online tramite il modello AA9/12 messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

AA9_12mod

Il modello va compilato in ogni suo campo obbligatorio come da istruzioni Ministeriali, inserendo il codice ATECO (codice attività) più adatto. Per la hostess e lo steward è il 96.09.09.

Una volta compilato e firmato, il modello va spedito all’Agenzia delle Entrate. Quest’operazione è fattibile in due modi:

  • portare il modello direttamente all’Agenzia delle Entrate più vivina;
  • spedire il file telematicamente attraverso un intermediario abilitato (commercialista o tributarista certificato)

In ambo i casi l’Agenzia delle Entrate non richiede alcuna spesa e l’apertura della partita iva è immediata.

Non finisce qui: una volta ottenuto il numero composto da undici cifre della partita iva, la hostess e lo steward vanno iscritti all’INPS nella cassa Gestione Separata.

La hostess e lo steward pagano i contributi percentualmente sui propri utili (25,72%); questo significa che se non si guadagna non si paga.

L’iscrizione alla Gestione Separata INPS va fatta tramite un intermediario abilitato (commercialista o tributarista certificato).

Vuoi maggiori info sull’apertura online della partita iva come hostess o steward?

[contact-form-7 id=”121″ title=”Modulo di contatto 1″]

Hostess e steward: tasse e contabilità

La hostess come lo steward sono professioni svolte prettamente in forma individuale pertanto ai fini fiscali si è inquadrati come lavoratori autonomi.

Il lavoratore autonomo può scegliere tra due regimi fiscali differenti.

Regime Forfettario
€ 299 all'anno
Non obbligatorieta della tenuta delle scritture contabili, in quanto i costi non sono deducibili;
Non si ha l’IVA in fattura;
Tasse al 5% (per le start-up) e al 15% sulle restanti;
Nessuna ritenuta d’acconto in fattura;
NO fattura elettronica B2B.
Possibilità di avere dei dipendenti
Nessun limite di spesa per i beni strumentali
Il regime forfettario ha un limite di fatturato annuo di € 65.000
Regime semplificato
€ 600 all'anno
Tenuta delle scritture contabili obbligatoria;
IVA in fattura;
Tasse a partire dal 23%;
Ritenuta d'acconto in fattura;
Fattura elettronica B2B obbligatoria;
 
 
 

Il regime forfettario, come abbiamo visto poco fa, è un regime ultra semplificato, dove non si tiene conto dei costi e dell’utile, ma i dati ci vengono direttamente imposti dal fisco.

Sul fatturato viene calcolato un coefficiente di redditività, che per la hostess (come per lo steward) è del 67%, sul quale vengono pagate le tasse e i contributi.

Calcolo tasse hostess e steward

Poniamo il caso di una hostess che apre la partita iva nel 2019. A fine anno realizza un fatturato di € 18.000.

Per prima cosa va calcolata la base imponibile al fine del calcolo delle imposte, ossia si calcola il 67% del fatturato.

Sul risultato di (18.000×67%) 12.060 €, calcoliamo il 5% di tasse (dato che il social media manager ha aperto la p.iva nel 2019 è considerato start-up).

Imposta sostitutiva è di 603 €

Dopodiché calcoliamo i contributi del 25,72% sempre sulla base imponibile di 12.060 €. Il risultato ci da 3.101 €.

I contributi verranno poi dedotti dalla base imponibile al fine del calcolo delle imposte l’anno successivo.

PROIEZIONE ANNI 2019-2020

20192020
RICAVI €   18.000,00 €   22.000,00
BASE IMPONIBILE 67% €   12.060,00 €   17.160,00
CONTRIBUTI PAGATI €     3.101,83
BASE IMPONIBILE FINALE €   12.060,00 €   14.058,17
TASSE 5% €         603,00 €         702,91
CONTRIBUTI  €     3.101,83 €     4.413,55

In molti casi il regime forfettario è estremamente più conveniente rispetto al regime semplificato, sia sotto il profilo della tassazione, nonché sotto l’aspetto degli adempimenti fiscali verso l’Erario. Ovviamente dipende anche dai costi, che nel regime forfettario non sono deducibili.

Per questo abbiamo messo a disposizione un calcolatore online della convenienza tra i due regimi.

Guida al regime forfettario 2019

Scarica l’e-book gratuito; 70 pagine di approfondimento sul regime forfettario 2019.

Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

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