Aprire partita iva muratore

Aprire partita iva muratore: premesse

Il muratore è senza dubbio uno dei mestieri più antichi del mondo e rimane tutt’ora un lavoro ricercato il quale richiede grande costanza ed esperienza.

Il muratore ha numerosi sbocchi sul mercato, in quanto può lavorare sia per il settore pubblico che privato, sia come dipendente che come impresario indipendente.

Il muratore è un lavoro prettamente artigiano, il quale non richiede dei requisiti professionali particolari ed obbligatori. Essendo comunque un mestiere che richiede manualità, l’esperienza è dovuta.

Essendo una professione artigiana il muratore deve necessariamente avere tutti i requisiti morali come voluti dalla norma, i quali sono necessari per l’iscrizione in Camera di Commercio, nella sezione Albo Artigiani ed ulteriori adempimenti che vedremo più avanti.

Aprire partita iva muratore: che cosa fare?

Il primo passaggio fondamentale per diventare un muratore professionale è aprire la partita iva.

Muratore e prestazione occasionale: no grazie

Il presupposto di essere un muratore professionale implica necessariamente che l’attività svolta sia abituale e svolta in modo continuativo.

Facciamo un esempio pratico: un muratore al quale gli viene proposto un rifacimento di un bagno di pochi metri quadri, dovrà comunque lavorare dei giorni se non settimane prima che il lavoro sia ultimato.

La prestazione occasionale presuppone che il lavoro sia svolto in modo non continuativo e non in modo abituale. E’ inevitabile quindi che questa tipologia di attività sia incompatibile con la prestazione occasionale.

Inoltre la prestazione occasionale è vietata per le imprese edili in generale, ossia un’ azienda edile non può subappaltare un proprio lavoro ad un soggetto con la prestazione occasionale.

Aprire partita iva come muratore

Appurato che la prestazione occasionale non si addice al muratore professionale, il primo passaggio è l’apertura della partita iva.

Aprire la partita iva è gratis, è sufficiente compilare il modello AA9/12 messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Il modello va compilato in ogni sua parte, inserendo il codice ATECO (codice attività), che per il muratore è il 43.39.01.

Una volta compilato il modello va spedito all’Agenzia delle Entrate tramite un intermediario abilitato (commercialista o tributarista).

Muratore: iscrizione della PEC

Una volta avuto il numero di partita iva il secondo passaggio è l’iscrizione della PEC (posta elettronica certificata)

La PEC è iscrivibile mediante un qualsiasi servizio di Hosting proposto sul mercato. Tendenzialmente i più utilizzati sono Aruba, Register ed Infocert, i quali rilasciano anche una App (IOS e Android), con la quale è possibile consultare la mail PEC dal proprio dispositivo smartphone o tablet.

La PEC è molto importante, oltre che obbligatoria per tutte le imprese già dal 2013, in quanto tutte le comunicazioni importanti di carattere amministrativo e legale, vengono notificate su questa casella, la quale sarà dichiarata sulla propria visura camerale.

Muratore: iscrizione in Camera di Commercio (CCIAA)

Ottenuta la PEC è necessaria l’iscrizione di inizio attività alla Camera di Commercio.

La pratica in CCIAA è possibile effettuarla esclusivamente online. Sconsiglio a priori di farla in autonomia, in quanto è piuttosto complessa, raccomando di intercedere con l’Ufficio attraverso un intermediario abilitato (commercialista o tributarista).

Nella pratica alla CCIAA, si dovranno allegare i propri documenti d’identità e nel caso di cittadini extracomunitari, il permesso di soggiorno, il modello di autocertificazione dei requisiti morali e la procura al professionista.

Una volta terminata, la procedura restituirà delle ricevute di protocollazione ed entro pochi giorni la visura camerale attiva.

Calzolaio: iscrizione all’INPS

Nella stessa pratica di iscrizione CCIAA, deve essere effettuata quella di iscrizione alla sezione Artigiani e Commercianti dell INPS.

Il muratore deve pagare i contributi fissi per un ammontare di 3.777 € all’anno (indipendentemente dal fatturato o dagli utili), i quali possono essere ridotti di 1/3 in caso di adesione al regime forfettario.

In caso il titolare sia già pensionato ha diritto ad una riduzione del 50%.

Oltre alla quota fissa, sugli utili (redditi) superiori ai 15.710 €, va pagata una quota eccedente del 24% sulla differenza del reddito e il limite preimposto (15.710 €, ndr).

Muratore: iscrizione all’INAIL

Essendo una professione artigiana, il muratore, è obbligato all’iscrizione all’INAIL.

L’iscrizione all’INAIL, comporta il pagamento di un contributo annuale, il quale può essere devoluto in un’ unica soluzione a Maggio, o in 4 rate.

L’importo da pagare dipende dalla classe di rischio. Per il muratore la classe di rischio è medio/alta.

Muratore: documento unico di regolarità contributiva (DURC)

Il muratore professionale, per poter ricevere appalti e lavori, dev’essere sempre in regola con i pagamenti INPS ed INAIL.

Ogni 120 giorni, infatti. è possibile richiedere il DURC direttamente sul portale INPS o INAIL, tramite il proprio PIN dispositivo rilasciato all’INPS.

Il controllo dei contributi risale sempre almeno ad un trimestre precedente al corrente, così da dare al contribuente maggior margine nel pagamento dei contributi, i quali devono essere versati ogni 3 mesi.

Muratore: tasse e contabilità

Il muratore è una professione che viene svolta principalmente in forma individuale. Il trattamento giuridico e fiscale è quindi quello della ditta individuale.

La ditta individuale può scegliere tra due forme di gestione contabile e fiscale: il regime semplificato e il regime forfettario.


Regime Forfettario
€ 299 all'anno
Non obbligatorieta della tenuta delle scritture contabili, in quanto i costi non sono deducibili;
Non si ha l’IVA in fattura;
Tasse al 5% (per le start-up) e al 15% sulle restanti;
Nessuna ritenuta d’acconto in fattura;
NO fattura elettronica B2B.
Possibilità di avere dei dipendenti
Nessun limite di spesa per i beni strumentali
Il regime forfettario ha un limite di fatturato annuo di € 65.000
Regime semplificato
€ 600 all'anno
Tenuta delle scritture contabili obbligatoria;
IVA in fattura;
Tasse a partire dal 23%;
Ritenuta d'acconto in fattura;
Fattura elettronica B2B obbligatoria;
 
 
 

Muratore: conviene il regime forfettario?

Come abbiamo visto il regime forfettario da la possibilità di pagare il 5% di tasse, contro il 23% a salire del regime semplificato.

Tuttavia nel regime forfettario non si possono portare in deduzione i costi dell’attività, come ad esempio il carburante degli attrezzi, i costi per le materie prime, l’acquisto di un pc o un tablet ecc ecc. Cosa invece possibile nel regime semplificato.

La convenienza è quindi determinata dalla percentuale dei costi che può avere un cuoco rispetto ai propri ricavi.

Inoltre nel particolare caso del muratore, il limite di fatturato è un’ulteriore problema, in quanto 65.000 € sono facilmente raggiungibili come impresa edile. Basti infatti una ristrutturazione generale di un immobile per superare il limite.

Per evitare il superamento dei fatturati, suggerisco a priori di fatturare solo la mano d’opera, mentre i vari materiali è plausibile farli fatturare direttamente al committente.

Per esempio: poniamo il caso di un proprietario di casa che chiede il rifacimento del suo alloggio. Il preventivo con materiali inclusi ammonta a 35.000 di cui:

  • 10.000 € di mano d’opera;
  • 25.000 € di materiali edili.

Il mio suggerimento è di far fatturare i materiali per € 25.000 direttamente dal fornitore al consumatore, mentre i 10.000 € ovviamente vengono fatturati dal muratore che svolge il lavoro.

Muratore: coefficiente di redditività

Nel regime forfettario, le tasse e i contributi, vengono calcolati su una percentuale di reddito predeterminata dal fisco detto coefficiente di redditività.

Nel caso del muratore detto coefficiente è del 86%. Vuol dire che il fisco determina un percentuale di costi fissa del 14%.

Oltre a questi elementi puramente matematici teniamo in considerazione che nel regime forfettario non si hanno IVA e ritenute, minori adempimenti e il commercialista costa meno.

Inoltre il muratore, dato che si trova nel regime INPS artigiani e commercianti ha diritto ad una riduzione forfettaria del 35% sia sui contributi fissi (da 3700 a 2400) sia sui variabili (24%).

Regime forfettario 299 euro all'anno

Muratore tasse del calzolaio

Vediamo un caso pratico per capire il funzionamento del calcolo delle tasse per il calzolaio nel regime forfettario:

Un muratore decide di aprire la partita iva nel regime forfettario a inizio 2019. A fine anno realizza un fatturato di 18.000 €.

  1. Calcolo della base imponibile 86% su 18.000 (15.480 €)
  2. Dedurre dall’imponibile i contributi pagati da gennaio a dicembre (3 rate da 640 €) 1.920 -> (15.420-1.920)= 13.560 €
  3. Calcolo delle tasse del 5% su 13.560 € (678 €)

L’eccedenza dei contributi non si paga in quanto la base imponibile determianta dal coefficiente di redditività non supera i 15.710 €.

Le tasse e i contributi variabili vanno versati nell’estate dell’anno venturo (2020) fino a 6 rate, mediante il modello F24.

I contributi fissi si versano sempre mediante F24, ma in quattro rate annuali il giorno 16 dei mesi maggio, agosto, novembre e febbraio (dell’anno successivo).

I contributi pagati durante il 2020 verranno portati in deduzione l’anno successivo.

PROIEZIONE TASSE- CONTRIBUTI ANNI 2019-2020

2019 2020
RICAVI  €   18.000,00  €   26.000,00
BASE IMPONIBILE 86%  €   15.480,00  €   22.360,00
CONTRIBUTI PAGATI  €     1.920,00  €     2.560,00
BASE
IMPONIBILE FINALE
 €   13.560,00  €   19.800,00
TASSE 5%  €         678,00  €         990,00
CONTRIBUTI   €                  –    €     1.182,22

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