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Aprire una lavanderia a gettoni

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Aprire una lavanderia a gettoni

Nei tempi frenetici in cui viviamo, le lavanderie a gettoni sono diventate sicuramente un punto vendita necessario in ogni quartiere o paese.

Quando si hanno troppi panni sporchi, piumoni ingombranti, cose difficili da lavare ecc, la lavanderia è una tappa fondamentale. Nel contempo permette a chi lavora tutto il giorno e tutti i giorni, di poter usufruire del servizio in qualsiasi orario, a propria discrezione.

Vediamo cosa serve per aprire una lavanderia a gettoni.

Aprire una lavanderia a gettoni: quanto investire?

Di certo aprire una lavanderia automatica non è un piccolo investimento. Teniamo conto dei costi iniziali che sicuramente si devono avere per una piccola lavanderia di 30-40 mq:

 MIN.MAX.
RISTRUTTURAZIONE LOCALI   5.000,00 €   7.000,00 €
ATTREZZATURE – LAVATRICI ED ASCIUGATRICI AUTOMATICHE 17.000,00 € 20.000,00 €
MOBILIO VARIO   2.000,00 €   4.000,00 €
CAUZIONI LOCALI -AFFITTO   1.500,00 €   2.500,00 €
CONSULENZE   2.000,00 €   4.000,00 €
TOTALE 27.500,00 € 37.500,00 €

Come si evince dalla proiezione, l’investimento oscilla tra i 27 e i 37 mila euro.

Potenziale rendimento

La proiezione fatta poco fa simula un locale capace di accogliere le seguenti lavatrici e asciugatrici:

  MIN.  MAX. 
LAVATRICI35
ASCIUGATRICI23
TOTALE58

Poniamo il caso che la lavanderia a gettoni sia situata in un centro abitato/quartiere mediamente popolato, abitato da famiglie di ceto medio, preferibilmente ai limiti con una zona universitaria – il cliente tipo della lavanderia a gettoni è giovane, tra i 20 e i 40 anni, single -, la nostra lavanderia potrebbe accogliere giornalmente tra i 30 e i 40 clienti, con picchi di 50 nel weekend.

Tenendo un prezzo al lavaggio accessibile ai giovani, tra i 5 e i 7 Euro, a seconda del lavaggio singolo o con asciugatura, la proiezione dei ricavi è incoraggiante:

  AFFLUSSO  €/CLIENTERICAVI
 I mese 750       6,00 €   4.500,00 €
 II mese 810       6,00 €   4.860,00 €
 III mese 900       6,00 €   5.400,00 €
 IV mese 970       6,00 €   5.820,00 €
 V mese 1000       6,00 €   6.000,00 €
 VI mese 1100       6,00 €   6.600,00 €
 VII mese 1000       6,00 €   6.000,00 €
 VIII mese 700       6,00 €   4.200,00 €
IX mese1000       6,00 €   6.000,00 €
X mese1100       6,00 €   6.600,00 €
XI mese1050       6,00 €   6.300,00 €
XII mese1200       6,00 €   7.200,00 €
TOTALI11580       6,00 € 69.480,00 €

I ricavi del primo anno, con un trend in crescita – come si evince dalla proiezione i primi mesi l’afflusso e prudenzialmente minore rispetto alla media mensile -, i ricavi si aggirano intorno ai 70.000 €.

Lavanderia a gettoni: quali sono i costi?

Ovviamente, anche se è un attività che richiede poca manovalanza da parte dell’imprenditore e degli addetti, ha dei costi. Sicuramente il costo di maggiore incidenza è l’energia elettrica – in media una lavatrice consuma circa 1000 w/h, una industriale come nel nostro caso, può arrivare a 2000 w/h – . Il costo della corrente nel nostro caso è un c.d. costo variabile, ossia dipende proporzionalmente dal numero di lavaggi – dunque dei ricavi – che vengono effettuati. Maggiori saranno i clienti, maggiore sarà la corrente spesa. Diverso è per la componente energetica che alimenta le lampade e l’illuminazione.

Un altro costo variabile è sicuramente la manutenzione delle macchine operatrici. Come nel precedente caso, più vengono utilizzate, maggiori saranno le piccole manutenzioni da svolgere. Ovviamente la manutenzione periodica ordinaria è una componente fissa.

Vi sono poi altri costi fissi – i quali non dipendono dalla produzione, ma vi sono e basta -, come l’affitto del locale, il riscaldamento, il commercialista ecc …

Da non escludere le tasse e i contributi, dei quali parleremo più avanti.

COSTI€€€
ENERGIA ELETTRICA                 20.000,00 €
MANUTENZIONI                   8.000,00 €
RISCALDAMENTO                   3.000,00 €
LOCAZIONI                   7.000,00 €
CONSULENZE                   3.000,00 €
ALTRI                   2.000,00 €
TOTALE  COSTI                 43.000,00 €

Tenendo in considerazione i costi riepilogati al punto precedente, non è difficile da intuirsi che l’investimento genera un rendimento annuale consistente, il quale permette di rientrare del proprio investimento in circa 2/3 anni.

Aprire una lavanderia a gettoni: cosa fare?

In questa sezione cercherò di spiegarvi per filo e per segno cosa serve a livello burocratico per avviare la vostra lavanderia a gettoni.

Per prima cosa va scelta la forma giuridica da adottare tra impresa individuale, società di persone o srl.

Personalmente vi suggerisco di fare le seguenti valutazioni:

  • Se siete da soli, magari un progetto che desiderate da tempo e lo volete fare come dopo-lavoro per aumentare un po’ le vostre entrate consiglio un impresa individuale, la quale ha costi di apertura nettamente inferiori – tra i 200 € e i 500 € totali – con costi di gestione limitati – dai 500 ai 1000 € all’anno -. Non serve il notaio ma solo il commercialista.
  • Se siete in più persone e volete con il tempo aprire più punti consiglio una SAS o una SRL a seconda del progetto. Qui i costi di apertura aumentano cariando dai 1.100 € ai 2.500; anche la gestione varia dai 2.000 ai 4.000 € all’anno. In questo caso serve il notaio e il commercialista.

Una volta scelta la forma giuridica la prima cosa da fare è avere la partita iva, che si ottiene grazie al modello AA9 per le imprese individuali e AA7 per le società. La partita iva si ottiene gratuitamente.

Il secondo step è avere una PEC – posta elettronica certificata – la quale si dovrà comunicare una volta effettuata l’iscrizione alla camera di commercio. La PEC è diventata obbligatoria per tutte le imprese dal 2013, è serve per ricevere tutte le comunicazioni da parte degli enti, quali INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate ecc … Io personalmente consiglio il servizio di ARUBA, il quale è molto versatile e ha costi contenuti.

Come ulteriore elemento di supporto, consiglio di avere una firma digitale o un identità digitale con SPID, il quale serve per autenticarsi in tutti i servizi della P.A. – pubblica amministrazione – e agli enti.

SCIA: segnalazione di inizio attività al comune

Una volta ottenuta la partita iva, la pec e nell’eventualità, l’identità digitale, è possibile proseguire con la SCIA, che sta per segnalazione certificata di inizio attività, al comune di riferimento.

Per fare la SCIA è fondamentale sentire il comune, in particolare all’ufficio del SUAP – sportello unico delle attività produttive -.

Vi saranno dei moduli da compilare e da spedire o tramite pec, o inviandoli tramite il portale di Impresa in un Giorno.

Terminata la compilazione, allegando i documenti richiesti, la procedura restituirà una ricevuta, la quale dovrà essere conservata come controprova dell’avvenuto invio della pratica, nell’attesa della licenza da parte del Comune.

Una volta avuta la ricevuta, sarà già possibile alzare la serranda della propria lavanderia e iniziare a lavorare.

Iscrizione alla Camera di Commercio

Entro 30 giorni dall’inizio attività – e dall’invio della SCIA -, bisognerà iscrivere la ditta al Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente.

Per fare l’iscrizione è necessario munirsi della propria identità digitale o firma digitale, oppure rivolgersi ad un professionista abilitato – scelta consigliata -.

Una volta iscritta la ditta, entro pochi giorni dalla pratica, sarà disponibile la Visura Camerale, la quale arriverà direttamente sulla PEC iscritta e al professionista che ha spedito la pratica.

Entro 30 giorni dall’iscrizione si dovrà oltretutto pagare il diritto annuale della camera di commercio, di circa 53 €. Lo stesso dovrà essere pagato ogni anno entro il 16 giugno.

Fiscalizzazione delle gettoniere

Il D.lgs 127/2015 ha introdotto importanti novità per i soggetti passivi che effettuano cessioni dei beni o prestazioni di servizi con l’ausilio di distributori automatici (“vending machine”).


Per tali soggetti, infatti, l’art. 2, comma 2 di tale Decreto ha sancito l’obbligatorietà, a decorrere dal 1 gennaio 2017, della memorizzazione elettronica e della trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati dei corrispettivi derivanti dalla cessione di beni tramite distributori automatici, ivi comprese le lavanderie automatiche.

Al fine di permettere una fiscalizzazione graduale delle “vending machine”, si prevede una fase transitoria fino al 31/12/2022 durante la quale la memorizzazione dei dati da trasmettere può avvenire su supporto cartaceo ovvero anche elettronico ai sensi del D.M. 17 giugno 2014.


In tale fase transitoria, inoltre, la trasmissione telematica dei corrispettivi non avviene direttamente dal distributore, bensì tramite dispositivo mobile (quale lo smartphone) che, munito di apposito “certificato dispositivo” e di apposito software, preleva dal “sistema master” i dati fiscali registrati e predispone il file in formato XML contenente le informazioni acquisite dai sistemi master da trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate tramite connessione protetta HTTPS

Contributi INPS

Essendo l’attività della lavanderia automatica, un impresa commerciale, il titolare è tenuto al versamento dei contributi INPS fissi IVS, e ne caso di superamento di € 15.710 di reddito da quadro RG o LM della dichiarazione dei redditi, il pagamento sulla differenza del 24%.

Nel caso in cui il titolare della lavanderia, è già occupato in altro lavoro per via prevalente – ossia per più di 24 ore settimanali – i contributi fissi non vanno versati, mentre sui contributi eccedenti la percentuale si riduce al 18%.

Lo stesso vale in caso di soci lavoratori nelle società. Nel caso in cui il socio sia meramente un socio di capitale, i contributi non vanno versati, mentre se il socio si occupa in via prevalente dell’attività lavorativa al suo interno – ad esempio si occupa attivamente della pulizia del locale, alla sua manutenzione ecc – dovrà versare i contributi fissi IVS.

Essendo l’attività di lavanderia a gettoni, un’attività completamente automatizzata, in caso l’attività si svolga in forma individuale, non va fatta l’iscrizione all’INAIL; nel caso di soci partecipanti attivamente al lavoro, anche in via non prevalente, va fatta l’iscrizione all’INAIL è pagato il premio annuale minimo a seconda della categoria di rischio – bassa -.

Le Tasse della lavanderia a gettoni

Le tasse dipendono chiaramente dalla forma giuridica adottata. Vediamo la differenza di tassazione tra le varie tipologie di ditte:

TIPOLOGIA DI IMPRESACONTABILITA’TASSE
IMPRESA INDIVIDUALE SOTTO I 65.000 € DI RICAVIREGIME FORFETTARIO5% START UP E 15% ALTRI
IMPRESA INDIVIDUALE SOPRAI 65.000 € DI RICAVIREGIME SEMPLIFICATOIRPEF ORDNARIA A SCAGLIONI + IRAP
SAS O SNCREGIME SEMPLIFICATOIRPEF ORDNARIA A SCAGLIONI SUI DIVIDENDI + IRAP
SRLREGIME ORDINARIO24% IRES + 3,9% DI IRAP SUGLI UTILI + 26% SUI DIVIDENTI SE DEVOLUTI AI SOCI

I requisiti professionali per aprire una lavanderia a gettoni

Per aprire una lavanderia a gettoni non serve nessun requisito tecnico personale in particolare, a differenza della lavanderia “normale” ove è necessario che l’imprenditore sia in possesso dei requisiti tecnici.

Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

1 commento finora

alex perez Scritto il11:46 AM - 30 Ottobre 2020

Buongiorno, veramente molto cristallino, complimenti.

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