Cassa integrazione in deroga richiesto l’anticipo alle banche

Cassa integrazione in 
deroga richiesto l’anticipo alle banche

Giunge nella notte il Comunicato stampa dell’ABI, corredato
da voci di soddisfazione da parte dei sindacati di tutte le parti politiche:
l’anticipo delle Casse Integrazioni (CIG), ordinaria e in deroga, e del FIS,
potrà essere elargito dalle banche.

L’accordo stipulato tra l’Associazione Bancaria Italiana,
l’INPS e le parti sociali da speranza ai lavoratori rimasti a casa a causa
dell’emergenza sanitaria, che in situazioni ordinarie avrebbero rischiato di
vedersi addebitata la CIG con tempi burocratici biblici che sarebbero stati assolutamente
controproducenti in una situazione come questa.

L’anticipo può essere richiesto dalle ditte che hanno
diritto a questi ammortizzatori sociali, anche da quelle che hanno deciso di non
usufruire della possibilità di far versare la cassa integrazione ai propri
dipendenti direttamente dall’INPS. E’ comunque possibile, infatti, richiedere
l’anticipazione bancaria pur avendo già inoltrato la domanda all’INPS nei
giorni scorsi, quando questa semplificazione era ancora al vaglio, integrando
la richiesta con gli appositi moduli.

La banca sarà in grado di versare fino a 1400€ euro, calcolati sulle 9 settimane concesse dal Governo, per la cassa a 0 ore, mentre per Casse con monte ore diverso ovviamente il contributo va ricalcolato e riproporzionato. Palazzo Chigi auspica che si possano effettuare i primi versamenti già prima di Pasqua, anche se i consulenti del lavoro sono meno ottimisti a causa dell’intasamento attuale del sito dell’INPS che non permette tempi rapidi nelle elaborazioni. Data fissata per la scadenza della convenzione il 31 Dicembre 2020, anche se l’accordo risulta rivedibile in caso di proroghe o di ulteriori provvedimenti da parte del Governo.

E’ fatta salva la possibilità della banca di intraprendere
istruttorie di merito creditizio per autotutelarsi, in ogni caso è tenuta a
dare un responso al richiedente tempestivamente.

COME
RICHIEDERE L’ANTICIPO

Il datore di lavoro fa richiesta di CIG in deroga o CIG
ordinaria o FIS all’INPS e tramite un modulo apposito richiede il pagamento
anticipato dalla banca, deve poi inoltrare i moduli richiesti, l’elenco dei
dipendenti e i relativi moduli che indichino i conti correnti degli stessi.

Il lavoratore dal canto suo deve compilare il modulo
di richiesta di anticipazione sul sito della propria Banca, chiedendo che gli
vengano accreditati i soldi sul proprio conto corrente e deve allegare la
richiesta di CIG del datore di lavoro all’INPS di cui parlavamo sopra.

Il lavoratore così, oltre a nominare la Banca titolare del
credito nei confronti dell’INPS, autorizza con un solo modulo: la Banca a
versare l’importo stabilito sul proprio conto corrente a titolo di credito,
l’INPS a versarne la compensazione, la Banca a prelevare quindi la suddetta
cifra considerando estinto il credito. Alcune Banche possono ritenere utile
aprire conti correnti ad hoc personali per quest’operazione, ma sono tenute a
non far gravare alcun costo di pratica sui risparmiatori, essendo questo un
provvedimento “emergenziale”.

Il lavoratore sarà tenuto a comunicare tempestivamente alla
Banca qualsiasi comunicazione dell’INPS in merito alla pratica.

In caso il versamento sia già stato erogato dalla banca e
dall’INPS arrivi comunicazione che la pratica non è stata accettata (mancanza
di requisiti, ritardo nella presentazione della domanda, totalmente o in parte)
la banca avrà diritto a chiedere indietro la cifra, ai Fondi di Garanzia di
Regioni e Province qualora siano previsti, in alternativa al lavoratore, che
avrà 30 giorni per adempiere, mettendo eventualmente a garanzia il proprio TFR.
Il datore di lavoro sarà quindi tenuto a versare un anticipo di TFR al
lavoratore per una cifra pari all’ammontare del debito, direttamente sul suo conto
corrente, soldi che la banca potrà prelevare.

Tutte le informazioni sono contenute nel reso conto dell’incontro di ieri ser a questo link: , dove potete trovare anche i relativi moduli di richiesta da compilare e l’elenco dei documenti necessari all’elaborazione della pratica.