Decreto semplificazioni: cosa cambia nell’edilizia e nella pubblica amministrazione

Decreto semplificazioni: cosa cambia nell’edilizia e nella pubblica amministrazione

“La madre di tutte le riforme” l’ha definita il Premier
Conte, e come dargli torto? Sono decenni ormai che gli italiani aspettano una
riforma che tagli tempi e costi della pubblica amministrazione. Col nuovo
“decreto Semplificazioni” il Governo ha lavorato su tantissimi fronti
riguardanti il settore pubblico ed in modo particolare si è concentrato su
quello edile, il settore che in questi anni ha sofferto di più a causa dei
continui ritardi dovuti a firme che non arrivavano mai e a documenti che
dovevano fare percorsi infiniti prima di giungere nelle mani degli impresari.

Con la manovra in fase di approvazione in Parlamento lo
Stato punta a sbloccare una fetta del mercato, anche di quello del lavoro, di
vitale importanza per il mantenimento del decoro urbano, e non solo, delle
nostre città.

Vediamo quindi nel dettaglio le misure al vaglio del Parlamento in questi giorni

COSA CAMBIA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:

  • Rafforzamento della regola del silenzio-assenso: si da per scontato in caso una risposta non arrivi nei tempi stabiliti dalla normativa.
  • Conferenze di servizi: da tenersi tassativamente in un arco temporale totale di 60 giorni.
  • Controllo in contemporanea della Corte dei Conti.
  • Agenda della semplificazione amministrativa: tra il 2020 e il 23 verranno uniformate tutte le modulistiche per istanze e richieste dei cittadini in tutto il paese.
  • Taglio dei costi della burocrazia: punta a mantenere una soglia di costi uguale a quella attuale, per cui se venissero introdotti nuovi costi se ne dovranno eliminare altri per un valore pari oppure rendere i nuovi costi detraibili.
  • Amministrazione più digitale: permettere l’accesso digitale a tutti i servizi della Pubblica amministrazione tramite Carta d’identità digitale (CIE), SPID o attraverso l’app per smartphone AppIO.
  • Piattaforma digitale nazionale dati: rafforza la collaborazione operativa tra banche dati pubbliche
  • Responsabilità per danno erariale dei funzionari pubblici: fino al 31 luglio 2021 verrà limitata al dolo nelle azioni, non nelle omissioni. Si punta a incentivare i funzionari ad acconsentire o respingere le pratiche piuttosto che a rinviarle.
  • Specificazione del reato di abuso d’ufficio: per dare maggiore consapevolezza ai funzionari in merito a ciò che rientra nelle loro responsabilità e cosa no.

NOVITA’ PER I CONTRATTI PUBBLICI:

  • Affidamento direttamente alle imprese per lavori fino a 150.000 € fino al 31 luglio 2021
  • Affidamento senza bando ma dopo aver vagliato i preventivi di un numero variabile di imprese, sempre diverse, in base all’entità dei lavori, per lavori sopra ai 150.000 € ma sotto le soglie di rilevanza comunitaria fino al 31 luglio 2021.
  • Tempi aggiudicazione degli appalti (nelle due casistiche precedenti): entro due mesi, massimo quattro in casi particolari, eventuali ritardi saranno imputati al responsabile unico del procedimento per danno erariale.
  • Affidamento lavori di entità nazionale e sopra le soglie UE: tramite regolare bando
  • Tempi aggiudicazione appalto sopra le soglie UE e di rilevanza nazionale: fino a sei mesi, a prescindere da eventuali ricorsi in pendenza, in caso di controversie sarà istituito un collegio tecnico apposito per risolvere le questioni che bloccano gli appalti quanto prima. 
  • Uniformazione nomina commissari sovrintendenti alle grandi opere (es: Ponte Morandi)
  • Sospensione opere di rilevanza nazionale: disposte solo in casi eccezionali dalla magistratura o dalle parti.
  • Creazione di un Fondo statale in grado di fornire liquidità nel momento in cui le ditte appaltanti avessero carenza di liquidità.
  • Semplificazione interventi di demolizione, ricostruzione e modifica dei prospetti degli edifici: conferenze di servizi semplificate in caso di opere che interessino più amministrazioni.
  • Rafforzamento incentivi per la rigenerazione urbana: proroga della validità dei titoli edilizi e riduzione del contributo di costruzione obbligatorio da pagare ai Comuni.
  • Semplificazioni sulle infrastrutture di rete, sulle opere con basso impatto ambientale e sui progetti incentrati sulle energie rinnovabili.