FINANZIAMENTI PER LE PMI FINO A 30000 EURO

FINANZIAMENTI
PER LE PMI FINO A 30000 EURO

Mantenute le promesse in merito ai finanziamenti a fondo perduto per le PMI introdotte dal Decreto Liquidità, cambiano tuttavia le cifre.

Rimane invariata la garanzia pubblica del 100% offerta dal Fondo centrale per le Pmi sui prestiti introdotti per far fronte all’emergenza Covid il cui tetto massimo però passa da 25.000 euro a 30.000 euro.

Ricordiamo che l’aiuto viene elargito in favore delle imprese e delle persone fisiche esercenti attività di impresa che dimostrino di essere state danneggiate dall’emergenza covid-19 e chele garanzie statali sono rimborsabili a partire dal terzo anno di godimento, quindi dopo i 24 mesi dall’erogazione del beneficio.

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO

L’importo concesso, anche tenuti in conto eventi calamitosi,
non può essere superiore a:

  • il doppio della spesa salariale annua del beneficiario (compresi gli oneri sociali e il costo del personale) per il 2019come indicato sull’ultima dichiarazione. In caso di imprese costituite a partire dal 1° gennaio 2019, l’importo massimo del prestito non può superare i costi salariali annui previsti per i primi due anni di attività;
  • Il 25% del fatturato totale del beneficiario nel2019 e comunque non superiore a 30.000 euro.

QUALI SONO LE NOVITÀ PRINCIPALI

La novità principale è che il finanziamento potrà durare
fino a 120 mesi, non più 72 come previsto in precedenza.

L’ulteriore importante misura adottata riguarda l’ampliamento della platea di soggetti interessati ai prestiti, sono stati infatti inseriti, oltre alle PMI ed ai lavoratori autonomi e artigiani anche le associazioni professionali e le società di professionisti ed infine gli agenti di assicurazione ed i broker, purché le dette attività abbiano subito un danneggiamento per via dell’emergenza pandemia, attestandolo anche tramite auto-dichiarazione, la cui veridicità verrà comunque controllata e verificata dall’agenzia delle Entrate.

Altro fattore che cambia rispetto a quanto previsto
dall’iniziale Decreto Rilancio è quello relativo al tasso d’interesse, esso
infatti è stato portato ad un livello vantaggioso in quanto non può essere
superiore al tasso di Rendistato, con durata uguale al finanziamento stesso,
aumentato solamente dello 0,2%.

Inoltre per le domande pervenute prima dell’introduzione delle presenti modifiche è possibile richiedere l’adeguamento, sia dell’imposta che della durata del finanziamento.

COMPILARE IL MODULO

Come precisato sopra per richiedere finanziamento e relative
garanzie è obbligatoria la compilazione di un modulo apposito, ossia il modello
4 bis.

Dopo aver inserito i dati anagrafici dell’azienda e dei
rappresentanti legali che richiedono il beneficio si dovranno compilare i campi
più tecnici relativi alla natura della ditta ed ai suoi ricavi.

  • Punto 13: inserire il codice ATECO presente in visura
  • Punto 14: indicare i motivi per cui si richiede il finanziamento (anticipo fatture, liquidità ecc…)
  • Punto 15: specificare che la ditta è stata danneggiata dall’emergenza pandemia
  • Punto 16: indicare
  • L’ammontare dei ricavi del soggetto richiedente (per le cessioni o affitto di azienda con prosecuzione diretta valgono i dati depositati nell’ultima dichiarazione del cedente o locatore).
    Nel caso di enti del Terzo settore, nel fatturato sono compresi ricavi, rendite, proventi o entrate di qualsiasi genere.
  • Oppure la spesa salariale annua (compresi gli oneri sociali e il costo del personale e per imprese nate dal 1° gennaio 2020 i costi salariali annui dei primi 2 anni di attività) per importo di finanziamento richiesto  superiore al 25% degli effettivi ricavi.
  • Punto 18: compilare nel caso l’azienda avesse già avuto accesso ad altri aiuti o agevolazioni fiscali previsti per l’emergenza Covid.

COME INOLTRARE LA RICHIESTA

La richiesta del prestito deve avvenire via mail e
dev’essere composta di due documenti:

Il modulo per la richiesta del finanziamento, che è a
disposizione dei clienti in filiale o sui siti delle banche/finanziarie che
aderiscono al progetto

Il nuovo modulo per la richiesta della garanzia “4 bis ex
legge di Conversione”che è disponibile sul sito  www.fondodigaranzia.it

Una volta compilati i documenti necessari si dovrà inoltrarli insieme a copia del documento d’identità del richiedente, come detto poc’anzi,via mail, non è necessaria la PEC, al Confidi, alla  banca o alla finanziaria a cui si chiederà il finanziamento. Il procedimento potrà essere eseguito totalmente online sul sito di Confidi o della propria banca.

Una volta in possesso di tutta la documentazione la banca procederà ad inserirla sul portale del Fondo di garanzia dedicato il quale, in seguito alle opportune verifiche, comunicherà all’azienda le credenziali di accesso ai propri servizi per poter verificare l’andamento della pratica e l’esito della stessa.

Infine in caso di pratica già precedentemente avviata e non
accettata per via della sezione riguardante i ricavi si renderà necessario allegare
alla pratica il modello 2 “Integrazione allegato 4 bis”.