In arrivo 55 mila lettere di compliance IVA

In arrivo le lettere di compliance IVA: 55 mila contribuenti in lista

Come volevasi dimostrare i “big data” stanno svolgendo bene il loro lavoro. Sono infatti pronte 55 mila lettere di “compliance”, che il fisco ha ottenuto grazie all’incrocio dei dati della fatturazione elettronica e con le liquidazioni periodiche iva (Li.pe), o meglio per chi non le ha inviate o non ha versato la relativa imposta a debito.

Le lettere saranno volte a creare un canale “bonario” tra fisco e contribuente, dando la possibilità di versare entro la presentazione della DAI (dichiarazione annuale iva), fissata al 30 aprile dell’anno venturo.

Questa linea “amichevole, ha già dato i suoi frutti negli anni passati. Le lettere di compliance, infatti, nascevano nel 2015.

Obbiettivo di recupero IVA mastodontico

Come appena accennato, le lettere di compliance sono nate già nel lontano 2015 e, secondo i dati, si sono dimostrate particolarmente efficaci. Infatti, il recupero dell’imposta negli ultimi anni si è incrementata.

Secondo le Entrate, le lettere di compliance, in passato sono state poche, in confronto al progetto mastodontico di invio massivo nell’accordo con il MEF (Ministero delle Finanze).

Nel 2015, le lettere inviate, sono state poche più che 65 mila, per arrivare al 2018 dove sono state circa 500 mila.

Nella convenzione tra AdE e MEF, il pronostico parla di 1,78 milioni di lettere da inviarsi per ogni anno, creando un gettito di entrate di +1,5 miliardi di euro all’anno, nel triennio 2020-2023.

E-fattura = + entrate

Secondo le fonti, anche la e-fattura ha giocato un ruolo cardine nell’aumento delle entrate iva. Si registra infatti un incremento medio delle entrate iva del +3,5% rispetto al 2018.

Secondo gli esperti, ciò è dovuto alla fatturazione elettronica, che agisce quasi da “deterrente” tra fisco e contribuente. Non si è infatti mai registrato un incremento simile di entrate, tra due anni a ridosso.