Lezioni private – come essere fiscalmente in regola







La normativa fiscale in vigore dal 1° gennaio 2019 mette in risalto un fenomeno molto diffuso: quello delle ripetizioni dopo-scuola. Nel contempo suggerisce anche una soluzione ovvero una tassa piatta (flax tax) del 15% sui proventi derivanti da ripetizioni da parte di docenti titolari di una cattedra.

Effettivamente chi è che non ha mai dato ripetizioni
dopo-scuola tra gli insegnanti? Ebbene onde evitare di subire feroci
accertamenti da parte del fisco meglio essere in regola.

In ogni caso tale normativa rimane subordinata agli adempimenti
di cui Art. 53 D.lgs n.165/2001 ovvero:” i
dipendenti pubblici, che svolgono l’attività di insegnamento a titolo privato,
in materia di incompatibilità e cumulo di impieghi e incarichi, comunicano
all’amministrazione di appartenenza l’esercizio di attività extra-professionale
didattica ai fini della verifica di eventuali situazioni di incompatibilità” e
Art.
508 del TU – materia di istruzione “Non è
consentito al personale docente di impartire lezioni private ad alunni del
proprio istituto.”

Inoltre in via più generale: Art. 53 TU – pubblico impiego “I lavoratori dipendenti delle Pubbliche
Amministrazioni con rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato non possono
intrattenere altri rapporti di lavoro dipendente o autonomo o esercitare
attività imprenditoriali.”

Morale dell’articolo: prima di tuffarsi in una genuina attività part-time di lezioni private informarsi bene per evitare che gli esigui compensi diventino delle salate sanzioni.

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