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Accertamento sul conto dei genitori

Accertamento sul conto dei genitori

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Accertamento sul conto dei genitori

Quando l’Agenzia delle Entrate può verificare i conti correnti dei genitori per accertare un comportamento elusivo o evasivo da parte di un figlio

Ogni giorno che passa, il Fisco affila sempre di più le sue armi per “stanare” eventuali evasori fiscali o semplicemente chi cerca di fare il furbetto.

Tuttavia i contribuenti (ignari) cercano in tutti i modi di sottrarsi al “tritacarne” della tassazione inventandosi modi sempre più fantasiosi per eludere eventuali redditi e nasconderli all’occhio vigile del Fisco.

Un fenomeno che spesso accade sia tra imprese, ma anche tra i professionisti, è l’elusione e l’evasione di somme mediante la fittizia intestazione di pagamento, magari ad un parente stretto.

Evasione delle imposte per fittizia intestazione di pagamento: un caso pratico

In particolare ho seguito personalmente un caso ove un geometra, il quale risultava titolare di reddito per lavoro autonomo, percepiva spesso e volentieri somme “in nero” le quali poi versava sul conto della madre pensionata.

L’Ufficio, eseguendo un controllo documentale sullo studio professionale del geometra, gli accertatori si accorgono di un forte scompenso tra tenore di vita del professionista e reddito dichiarato.

L’Ufficio senza batter ciglio, sulla base di elementi puramente presuntivi, decide di verificare tramite istituto di verifica extracontabile di cui art. 39 dpr 600/72, il conto delle moglie e della madre.

Grazie alla verifica per via induttiva desumono dal conto corrente della madre pensionata ottantenne, molti versamenti e prelievi per contanti, effettuati dal bancomat, che la vecchietta non sapeva neanche usare.

Vista l’anzianità della signora, il fatto che i prelievi per bancomat (del quale la signora non sapeva neanche l’esistenza come sottolinea il funzionario in una nota dell’atto di accertamento), la strana vicinanza dello sportello bancario di versamento e prelievo allo Studio del geometra ed altri elementi di fatto che collegherebbero gli incassi al figlio, l’Ufficio attribuisce l’evasione di imposta al Geometra camminando tutte le sanzioni del caso, per fortuna solo in sede amministrativa e non penale non avendo superato determinate soglie.

La verifica sui conti dei genitori: è legittima?

Sulla base di elementi presuntivi, come abbiamo potuto leggere dal caso pratico, l’Agenzia delle Entrate, può verificare i conti di genitori e parenti stretti e desumere un eventuale evasione attribuibile al soggetto imparentato, fino a prova contraria.

La presunzione e la linea di azione dell’Ufficio Accertamenti è oltremodo legittimata da numerose Cassazioni: in particolare la recentissima sentenza Cass. ord. n, 22089/18 dell’11.09.2018, esprime il suo pieno appoggio alle presunzioni evasive de contribuente, qualora gli elementi portino l’Ufficio a pensare che lo stesso stia cercando di mascherare un reddito grazie all’aiuto diretto di un parente stretto. Tutto ciò sempre, fino a prova contraria.

Ricordiamoci sempre che ne diritto tributario l’onere della prova spetta al contribuente!

Accertamento su conti di terzi: le prove di colpevolezza

Ovviamente l’Ufficio deve dimostrare, anche grazie a elementi di indagine concreti, il legame tra l’intestatario del conto (terzo) e il potenziale reddito evaso dal contribuente.

Come nel caso pratico evidenziato in precedenza, è plausibile che il reddito del figlio sia transitato “fittiziamente” sul conto della madre, vistà l’età della signora, la sua completa estraneità ai meccanismi tecnici di prelievo e versamento automatico, la “strana” vicinanza dello sportello bancario all’Ufficio del professionista ecc ecc

Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

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