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Aprire partita iva elettricista

Aprire partita iva elettricista

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Aprire la partita iva elettricista

Il mestiere dell’elettricista richiede precisione ed esperienza. L’elettricista infatti deve metter mano a degli impianti dove passa della corrente domestica.

Diventare elettricista professionale non è cosa semplice, ma non cosa impossibile.

Diventare elettricista:quali sono i requisiti?

Per diventare elettricista professionale bisogna concorrere ad avere alcuni requisiti fondamentali quali:

  • Requisiti morali: di cui Dlg 159/2011
  • Requisiti professionali: l’elettricista deve avere titolo idoneo o dimostranza per esperienza personale, per svolgere la professione individualmente di cui art. 4 del Decreto n. 37 del 22/01/2008.

E’ possibile ottenere i requisiti professionali mediante:

  • Diploma di laurea in materia tecnica specifica conseguito presso una università statale o legalmente riconosciuta.
  • Diploma o Qualifica conseguita al termine di scuola secondaria del secondo ciclo, con specializzazione relativa al settore delle attività, presso un istituto statale o legalmente riconosciuto, seguiti da un periodo di inserimento di almeno due anni consecutivi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore; il periodo di inserimento si riduce ad un anno per l’attività relativa agli impianti di cui alla lettera d).
  • Titolo o attestato conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di formazione professionale, previo un periodo di inserimento di almeno quattro anni consecutivi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore; il periodo di inserimento si riduce a due anni per l’attività relativa agli impianti di cui alla lettera d).
  • Iscrizione Albo dei soggetti in possesso dei requisiti professionali di cui all’art. 109 del D.P.R. 06/06/2001, N. 380.
  • Esperienza lavorativa come di seguito specificata:
    • Prestazione lavorativa svolta alle dirette dipendenze di un’impresa abilitata nel ramo di attività cui si riferisce la prestazione dell’operaio installatore per un periodo non inferiore ai tre anni, anche non continuativi, in qualità di operaio specializzato nelle attività di installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione degli impianti. Sono da considerarsi operai specializzati coloro che sono inquadrati al 4°, 5° livello e superiori del settore industria, oppure al 4°, 3° livello e inferiori del settore artigianato. I periodi di inserimento lavorativo e le prestazioni lavorative sopra indicate possono svolgersi anche in forma di collaborazione tecnica continuativa nell’ambito dell’impresa da parte del titolare, dei soci, e dei collaboratori familiari. Si considerano, altresì, in possesso dei requisiti tecnico professionali il titolare, i soci ed i collaboratori familiari che hanno svolto attività di collaborazione tecnica continuativa nell’ambito di imprese abilitate del settore per un periodo non inferiore ai sei anni; tale periodo si riduce a quattro anni per l’attività relativa agli impianti di cui alla lettera d)
    • I soci e gli amministratori di società di capitali che partecipano effettivamente all’attività dell’impresa (dovranno dimostrare il possesso dell’esperienza lavorativa prevista indicando gli estremi di iscrizione all’INAIL relativamente all’attività di impiantistica)

Requisiti professionali conseguiti all’estero

Nel caso di requisito tecnico-professionale (titolo di studio e/o esperienza lavorativa) maturato all’estero sarà necessario il preventivo riconoscimento effettuato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

La procedura è complessa, ma permette ad un soggetto comunitario o extracomunitario, il quale ha già conseguito il diploma all’estero, di chiedere l’abilitazione senza ripercorrere l’intero percorso di studi. Link qui in basso.

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Aprire la partita iva elettricista: cosa fare?

Per prima cosa, ottenuti i requisiti morali e professionali sopra descritti è possibile procedere con le pratiche di apertura partita iva e comunicazione di inizio attività.

Il primo step è l’apertura della partita iva, la quale è gratis. Per avere il numero di partita iva è sufficiente comunicare all’Agenzia delle Entrate il modello AA9/12.

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Il modello va compilato in ogni sua parte. E’ fondamentale inserire il codice attività, o codice ATECO. Per l’elettricista è il 43.21.01 (istallazione e manutenzione impianti elettrici).

Una volta compilato il modello va spedito all’Agenzia delle Entrate. In poche verrò reso il numero di partita iva.

L’elettricista è un’attività artigiana, per questo motivo è necessario seguire una serie di adempimenti e iscrizioni in Camera di Commercio, all’INPS ed all’INAIL.

La prima cosa da fare è iscrivere una PEC, ossia una posta elettronica certificata. E’ obbligatorio per gli artigiani dal giugno 2013. La PEC è iscrivibile tramite un servizio di Hosting come Aruba.it, Register, Infocert ecc.

Nella PEC verranno notificati tutti gli atti fondamentali riguardanti la ditta. Ora, grazie alle APP è molto semplice tenerla d’occhio, basta configurarla sul proprio smartphone in pochi passa e il gioco è fatto.

Come secondo step, bisogna scaricare la modulistica di inizio attività dalla Camera di Commercio competente. La modulistica si trova nel sito della CCIAA, tra le attività artigiane, attività verificate, impiantistica.

Io ho scaricato per voi il modello della CCIAA di Torino. Il modulo va compilato in ogni sua parte corrispondente e firmato.

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Dopo aver compilato e firmato il modello, va istruita la pratica in Camera di Commercio. La procedura è esclusivamente fattibile online tramite le piattaforme Starweb o Fedra. Per istruirla in autonomia è necessario avere un certificato di firma digitale. Diversamente è possibile incaricare un intermediario abilitato (commercialista o tributarista), il quale fa da tramite tra l’impresa nascente e gli uffici della CCIAA.

Per le ditte individuali il costo richiesto dalla CCIAA e di 35 € circa. Alla pratica sarà necessario allegare i propri documenti di identità, copia del modello di attestazione dei requisiti nonché eventuali elementi che provino il titolo di studio o l’esperienza (di solito chiedono o il diploma/titolo oppure una busta paga e il contratto Unilav in caso l’imprenditore sia stato dipendente) e nel caso di incarico a intermediario la procura.

Parallelamente all’iscrizione in CCIAA, va fatta anche quella all’INPS. L’elettricista deve iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti (AC), dove dovrà versare un contributo fisso di 3.777 € all’anno (ridotto del 35% nel caso in cui si trovi nel regime forfettario) e il 24% nel caso si superino i 15.710 € di reddito. Anche questo contributo è eventualmente ridotto nel caso si opti per il regime forfettario.

In contemporanea, essendo l’elettricista artigiano, è necessario iscriversi all’INAIL, dove si paga un contributo in base alla classe di rischio. L’elettricista si trova in una fascia medio/alta dovuta al rischio elevato di infortunio.

Finiti questi adempimenti è sufficiente aspettare una settimana, per il tempo di elaborazione dalla pratica da parte della Camera di Commercio, la quale invierà una Visura di Evasione pratica sulla PEC, dopo di che si può iniziare ad operare.

Come adempimenti non obbligatori suggeriamo:

  • Avere un’assicurazione RC contro eventuali infortuni o danni fisici ed economici a terzi;
  • Avere un sito internet o una pagina di presentazione.

L’elettricista iscritto in CCIAA ha la facoltà di certificare “a regola d’arte” gli impianti elettrici, il che gli da una grossa responsabilità. Per questo è fondamentale farsi pagare il giusto ed avere le dovute forme assicurative.

Elettricista: contabilità e tasse

L’elettricista è una professione artigiana che viene svolta principalmente in forma individuale. Il trattamento giuridico e fiscale è quindi quello della ditta individuale.

La ditta individuale può scegliere tra due forme di gestione contabile e fiscale: il regime semplificato e il regime forfettario.

Regime Forfettario
€ 299 all'anno
Non obbligatorieta della tenuta delle scritture contabili, in quanto i costi non sono deducibili;
Non si ha l’IVA in fattura;
Tasse al 5% (per le start-up) e al 15% sulle restanti;
Nessuna ritenuta d’acconto in fattura;
NO fattura elettronica B2B.
Possibilità di avere dei dipendenti
Nessun limite di spesa per i beni strumentali
Il regime forfettario ha un limite di fatturato annuo di € 65.000
Regime semplificato
€ 600 all'anno
Tenuta delle scritture contabili obbligatoria;
IVA in fattura;
Tasse a partire dal 23%;
Ritenuta d'acconto in fattura;
Fattura elettronica B2B obbligatoria;
 
 
 

Elettricista: conviene il regime forfettario?

Come abbiamo visto il regime forfettario da la possibilità di pagare il 5% di tasse, contro il 23% a salire del regime semplificato.

Tuttavia nel regime forfettario non si possono portare in deduzione i costi dell’attività, come ad esempio il carburante degli attrezzi, i costi per le materie prime, l’acquisto di un pc o un tablet ecc ecc. Cosa invece possibile nel regime semplificato.

La convenienza è quindi determinata dalla percentuale dei costi che può avere un elettricista rispetto ai propri ricavi.

Elettricista: coefficiente di redditività

Nel regime forfettario, le tasse e i contributi, vengono calcolati su una percentuale di reddito predeterminata dal fisco detto coefficiente di redditività.

Nel caso dell’elettricista detto coefficiente è del 86%. Vuol dire che il fisco determina un percentuale di costi fissa del 14%.

Oltre a questi elementi puramente matematici teniamo in considerazione che nel regime forfettario non si hanno IVA e ritenute, minori adempimenti e il commercialista costa meno.

Inoltre l’elettricista, dato che si trova nel regime INPS artigiani e commercianti ha diritto ad una riduzione forfettaria del 35% sia sui contributi fissi (da 3700 a 2400) sia sui variabili (24%).

Regime forfettario 299 euro all'anno

Calcolo tasse elettricista

Vediamo un caso pratico per capire il funzionamento del calcolo delle tasse per l’elettricista nel regime forfettario:

Un elettricista decide di aprire la partita iva nel regime forfettario a inizio 2019. A fine anno realizza un fatturato di 18.000 €.

  1. Calcolo della base imponibile 86% su 18.000 (15.480 €)
  2. Dedurre dall’imponibile i contributi pagati da gennaio a dicembre (3 rate da 640 €) 1.920 -> (15.480-1.920)= 13.560 €
  3. Calcolo delle tasse del 5% su 13.560 € (678 €)

L’eccedenza dei contributi non si paga in quanto la base imponibile determianta dal coefficiente di redditività non supera i 15.710 €.

Le tasse e i contributi variabili vanno versati nell’estate dell’anno venturo (2020) fino a 6 rate, mediante il modello F24.

I contributi fissi si versano sempre mediante F24, ma in quattro rate annuali il giorno 16 dei mesi maggio, agosto, novembre e febbraio (dell’anno successivo).

I contributi pagati durante il 2020 verranno portati in deduzione l’anno successivo.

PROIEZIONE TASSE- CONTRIBUTI ANNI 2019-2020

20192020
RICAVI €   18.000,00 €   26.000,00
BASE IMPONIBILE 86% €   15.480,00 €   22.360,00
CONTRIBUTI PAGATI €     1.920,00 €     2.560,00
BASE IMPONIBILE FINALE €   13.560,00 €   19.800,00
TASSE 5% €         678,00 €         990,00
CONTRIBUTI  €                  –   €     1.182,22

Elettricista: fatturazione

L’elettricista come qualsiasi altro artigiano, deve fatturare i propri lavori. Nel caso dell’elettricista nel regime semplificato dovrà emettere fattura elettronica, mentre nel regime forfettario può emettere fattura “cartacea”.

L’elettricista, come abbiamo visto prima, è inoltre tenuto al rilascio della certificazione di conformità dell’impianto a regola d’arte, come voluto dalla normativa.

Fatturazione elettricista: il bonus ristrutturazioni

In caso di fatturazione a privati, i quali vogliono usufruire delle detrazioni relative alle ristrutturazioni, l’elettricista deve rilasciare una fattura (anche se privati) indicando che il lavoro svolto è parte di una ristrutturazione.

Il committente inoltre sarà tenuto al tracciamento del pagamento mediante bonifico speciale, dove la banca trattiene una ritenuta alla fonte dell’8%, la quale verserà a titolo di anticipo sulle tasse per conto dell’elettricista.

Trattenuta bancaria non operabile sul regime forfettario

E’ molto importante che il committente sappia se l’elettricista al quale deve fare il bonifico si trova o meno nel regime forfettario.

Questo perchè la ritenuta che la banca trattiene è a titolo di anticipo IRPEF; l’elettricista nel regime forfettario non paga l’IRPEF ma l’imposta sostitutiva.

Per far sapere al proprio committente di trovarsi nel regime forfettario consiglio di fare una lettera da dargli al momento della presa in carico del lavoro.

Hai bisogno di più informazioni sulla partita iva come elettricista?

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Per diventare elettricista professionale bisogna concorrere ad avere alcuni requisiti fondamentali: professionali e morali. Per prima cosa, ottenuti i requisiti morali e professionali sopra descritti è possibile procedere con le pratiche di apertura partita iva e comunicazione di inizio attività.Il modello va compilato in ogni sua parte. E' fondamentale inserire il codice attività, o codice ATECO. Per l'elettricista è il 43.21.01 (istallazione e manutenzione impianti elettrici). Dopo è necessario iscrivere la PEC, iscriversi in CCIAA all'Albo Artigiani, all'INPS ed all'INAIL. L'elettricista può rientrare nel regime forfettario e pagare il 5% di tasse ed avere lo sconto sui contributi del 35% (sia fissi che oltre la soglia minimale).
Author
Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

1 commento finora

Aversano elisa Scritto il9:56 AM - 15 Aprile 2021

Grazie molto chiaro

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