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Artigiani e commercianti: 1000 euro per le pmi

Artigiani e commercianti: 1000 euro per le pmi

Artigiani e commercianti
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Artigiani e commercianti: 1000 euro per le pmi

Artigiani e commercianti: 1000 euro per le pmi a maggio. Chi e’ compreso?

I commercianti, artigiani e lavoratori autonomi che hanno avuto diritto nel mese di marzo al bonus da 600 euro, la cosiddetta “indennità Covid”, in base all‘articolo 28 del decreto Cura Italia (dl 18/2020) sivedranno prorogato l’aiuto anche per il mese di aprile in automatico, questo è quanto impone il Decreto Rilancio in merito al sostegno al credito per le PMI.

In realtà, in base all’articolo 84, comma 4, del dl 34/2020 si prevede che otterranno l’indennità soltanto coloro che l’avevano già percepita a marzo, e comunque la domanda per questi andrà presentata entro il 3 giugno, pena la decadenza del sussidio.

Per quanto riguarda il mese di maggio è stato invece istituito un nuovo aiuto, il così definito “ristoro”, un prestito a fondo perduto da parte dello Stato di minimo 1000 euro per le persone fisiche e 2000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche che andrà a coprire il periodo di stop relativo al mese di maggio.

Sarà necessario fare una nuova domanda per accedervi ed in ogni caso non saranno contemplati in questa misura alcuni dei percettori dell’indennità Covid dei mesi precedenti.

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO: LE CIFRE

Ci sono i contributi a fondo perduto per esercenti attività d’impresa, lavoro autonomo e reddito agrario, titolari di partita IVA, che nel 2019 hanno fatturato fino a 5 milioni di euro e che abbiano riportato un calo del fatturato nel mese di aprile 2020 di almeno un terzo rispetto allo stesso mese del 2019.

Il riferimento è l’articolo 25 del dl Rilancio. Il contributo può essere pari al 20, 15 o 10% della differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019, nel dettaglio:

•             20% per soggetti con ricavi 2019 fino a 400.000 euro;

•             15% per i soggetti con ricavi 2019 da 400.000euro fino a un 1 milione di euro;

•             10% per i soggetti con ricavi 2019 da un 1 milione di euro fino a 5 milioni di euro.

L’ammontare dell’assegno in ogni caso comunque non sarà a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, e non fa cumulo ai fini IRAP.

CHI NE HA DIRITTO

Per avere diritto al contributo è innanzitutto obbligatorio presentare un’autocertificazione di regolarità antimafia e non essere sottoposti a misure restrittive e di prevenzione penale e fiscale, l’indennizzo a fondo perdutoviene poi erogato in favore delle P.IVA appartenenti alle categorie commercianti, artigiani (iscritti all’Ago), esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario (allevatori, silvicoltori, agricoltori, e tutti i lavoratori della filiera, dalla fornitura dei macchinari per la lavorazione completa del prodotto alla commercializzazione) purchè rispondano ai canoni sopracitati relativi al volume d’affari dell’azienda e del calo di fatturato.

Il contributo è comunque riconosciuto a coloro che abbiano sede, legale od operativa, nei comuni definito “zona rossa” al 23 febbraio 2020 e a coloro che abbiano iniziato la propria attività dal 1° gennaio 2019, anche nel caso non presentino tali requisiti, risulterebbe infatti impossibile fornire una comparazione tra i mesi di aprile 2019 e aprile 2020 ad esempio.

L’indennizzo è in ogni caso compatibile con l’indennità Covid.

CHI E’ ESCLUSO

Il contributo a fondo perduto non spetta:

Ai soggetti con attività cessata alla data del 31 marzo 2020;

Agli enti pubblici di cui all’articolo 74 del TUIR;

Agli intermediari finanziari e società di partecipazione;

Ai contribuenti che hanno diritto alla percezione delle indennità previste dagli articoli 27 e 38 del D.L. 18/2020, ossia il decreto Cura Italia, ovvero i liberi professionisti, i lavoratori dello spettacolo e i lavoratori in co.co.co.

Ai lavoratori dipendenti e ai professionisti iscritti alla Gestione Separata,esercitanti l’attività di rivenditori porta a porta, ed ai professionisti iscritti alla Cassa di previdenza privata.

COME SI FA LA DOMANDA

Al momento non sono ancora state rese note le procedure per inoltrare la domanda, ma di per certo si sa che questa andrà inoltrata all’Agenzia delle Entrate a breve, attualmente risulta chiaro in ogni caso che per fare domanda si renderà necessario fornire in via telematicaall’Agenzia delle Entrate un’autodichiarazione  in merito ai termini antimafia ed un’altra recante dicitura che attesti il rispetto dei requisiti minimi indicati nel Decretoper poter accedere all’indennizzo. L’istanza dovrà essere corredata di tutti i documenti richiesti entro 60 giorni dalla data di avvio della procedura telematica.

Qualora l’Agenzia delle Entrate rilevi, a seguito di opportune valutazioni,riguardanti anche l’auto-dichiarazione antimafia, che il contributo sia in tutto o in parte non spettante, il reato imputabile è di “Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”, procederà con l’applicazione di sanzioni dal 100% al 200% (previste dall’articolo 13, comma 5, del Dlgs 471/1997), a cui si aggiungeranno gli interessi.

Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

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