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Esonero IMU 2020

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Esonero IMU 2020

IMU DICEMBRE 2020: ESONERATI DISCOTECHE, ALBERGHI, IMPIANTI BALNEARI, CINEMA E TEATRI

Il neo bollinato decreto Agosto introduce fra le altre novità l’esenzione dal versamento della seconda rata dell’IMU 2020, la cui scadenza era fissata per il 16 dicembre, per tutte quelle attività che hanno pagato lo scotto maggiore a causa dell’epidemia da coronavirus. Stiamo parlando in maniera particolare delle imprese operanti nel settore turistico-alberghiero, ludico-ricreativo e culturale.

QUALI SONO LE STRUTTURE ESONERATE?

Riportando le parole esatte trascritte sulla Gazzetta Ufficiale nell’articolo 78 le strutture che potranno usufruire dell’esonero dal pagamento dell’IMU per l’anno 2020 sono:

a) immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali;

b) immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e relative pertinenze, immobili degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate;

c) immobili rientranti nella categoria catastale D in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni;

d) immobili rientranti nella categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate;

e) immobili destinati a discoteche, sale da ballo, night-club esimili, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.

E PER IL FUTURO?

Qualcuno potrebbe pensare che esonerare queste attività dal versamento dell’IMU per 6 mesi in fin dei conti non possa rappresentare un provvedimento sufficientemente importante per le tasche degli imprenditori, ed è proprio in quest’ottica che il Governo ha previsto un’ulteriore proroga.

Sempre l’art.78, al comma 3, infatti asserisce che, a meno di una rapida e mirabile ripresa economica, l’imposta dell’IMU non sarà esigibile nemmeno per gli anni 2021 e 2022 per gli immobili di categoria catastale D/3, ossia le sale cinematografiche, teatri e sale da concerto, a condizione che i proprietari degli immobili siano anche i gestori delle attività ivi esercitate.

Da ultimo per far fronte all’inevitabile calo di cassa dei Comuni che dovranno fare a meno di una cospicua parte di liquidità derivante proprio dal versamento dell’IMU il Governo ha rimpolpato la quota di ristoro per questi, aumentandola di 85,95 milioni di euro per il 2020 e di 9,2 milioni di euro per il 2021.

Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

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