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Riduzione IVA sull’energia elettrica

Riduzione IVA sull’energia elettrica

IVA sull'energia elettrica
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Riduzione IVA sull’energia elettrica

IVA sull’energia elettrica: non molti sanno che l’energia elettrica, essendo un bene quasi di diritto primario, subisce delle riduzioni in caso si rispettino determinati requisiti.

Questo non vale solo per le famiglie ed i privati, ma anche per le aziende, le quali ogni mese o trimestre, si trovano a fare i conti con le liquidazioni IVA periodiche e con il pagamento della stessa.

Che poi di fatto l’energia elettrica è tassata ben due vole: in prima battuta dalle famigerate accise ed in secondo luogo dall’imposta sul valore aggiunto o meglio conosciuta come IVA.

Per l’IVA è un imposta che comunemente nasce al 22% per tutte le utenze diverse da quelle domestiche. Chi ha diritto alla riduzione, ossia all’aliquota ridotta deve pagare il 10%.

Con questa guida vorrei spiegarvi come applicare e richiedere l’aliquota ridotta per gli aventi diritto.

IVA sull’energia elettrica: come averne diritto?

Prima di entrare nel dettaglio di come richiedere la riduzione, vorrei cercare di spiegarvi la differenziazione delle imposte che si abbattono sull’energia elettrica.

Le prime imposte sono le accise le quali si abbattono sulla totalità dei consumi a seconda dell’uso civile o industriale dell’energia elettrica. Le accise sono regolate dal Decreto Legislativo 26/10/1995 n.504, Testo unico delle accise.

L’IVA, è l’imposta sul valore aggiunto e si abbatte sul consumatore finale del servizio. La base imponibile di calcolo e il costo totale dell’energia elettrica comprensivo delle accise. Come per le accise, l’IVA si differenzia per categoria domestica (civile) o aziendale (industriale).

Riduzione IVA sull’energia elettrica: chi ne ha diritto?

Il Dpr. 633/72, determina chi ha diritto ad avere la riduzione dell’iva al 10%. Vediamo quali categorie:

  • imprese estrattive e manifatturiere, comprese quelle poligrafiche, editoriali e simili
  • imprese agricole e agrituristiche, con contratto di fornitura destinato all’uso agricolo, come previsto dalla legge n.350 del 24/12/2003
  • imprese che usano l’energia elettrica a scopo domestico, comprese: caserme, scuole, case di riposo, orfanotrofi, condomini, ecc., come indicato dalla normativa fiscale – usi domestici – circolare del Ministero delle Finanze n.82/e del 7/4/1999
  • imprese che usano l’energia elettrica per impianti irrigui, di sollevamento e di scolo delle acque.

Per imprese manifatturiere si intendono coloro che rientrano nei gruppi da IV a XV del D.M. 31/12/1988, ossia:

  • industrie alimentari e di bevande;
  • industria del tabacco e tessili;
  • fabbricazione di articoli in pelle e simili;
  • confezionamento prodotti di abbigliamento;
  • industria del legno, dai prodotti in legno e sughero, fino alla fabbricazione della carta e stampa di supporti registrati;
  • fabbricazione di coke e prodotti derivato dal petrolio;
  • fabbricazione di prodotti chimici;
  • fabbricazione di prodotti farmaceutici;
  • fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche;
  • industrie metallurgiche;
  • fabbricazione di prodotti di elettronica e ottica, oltre a computer, apparecchi elettromedicali e di misurazione;
  • fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto.

IVA agevolata: come farne richiesta

La richiesta di IVA agevolata al 10%, va fatta al proprio fornitore di energia elettrica. La richiesta va effettuata a mezzo autocertificazione ai sensi del Dpr 445/2000, quindi dal momento in cui si dichiara di aver diritto all’agevolazione, ci si assume la responsabilità innanzi ai terzi, in particolare verso l’erario.

Solitamente la richiesta si fa a mezzo PEC o raccomandata, così da dare un termine legale alla stessa. Si consiglia comunque di contattare il proprio fornitore per chiedere maggiori informazioni. Sicuramente verrà richiesta anche la copia dei propri documenti d’identità e della visura camerale.

Il fornitore di energia elettrica, a seconda della procedura interna, comunicherà all’Amministrazione Finanziaria, l’intenzione di applicare l’iva ridotta sulla vostra fornitura.

Con tutta probabilità l’erario a quel punto avvierà dei controlli anagrafici sulla posizione per verificare che il Codice ATECO sia congruo ai requisiti sopra citati. Per verificare il vostro codice ATECO non dovete far altro che controllare sulla Visura Camerale.

Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

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