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NASpI 2021: Con quali attività è cumulabile?

NASpI 2021: Con quali attività è cumulabile?

NASpI 2021 Con quali attività è cumulabile
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Con quali attività è cumulabile la NASpI? Domanda che in molti si sono posti, soprattutto negli ultimi anni con la crisi impiegatizia, per questo motivo l’INPS si era ritrovata a dover individuare meglio le casistiche in cui il soggetto che riceve la NASpi può avere ancora il diritto a ricevere la sopracitata prestazione previdenziale nonostante abbia di fatto un’attività di lavoro concomitante. In tutti gli altri casi non meglio precisati invece è necessario inviare una comunicazione all’INPS in merito alle attività intraprese per evitare la decadenza della prestazione previdenziale. A questo obbligo sono per esempio sottoposti i liberi professionisti iscritti a specifiche casse, amministratore e consigliere di società.

Pertanto è la circolare n. 174 del 2017 a fare chiarezza se il soggetto percettore della NASpI può di fatto conservare o meno il diritto alla prestazione e se in misura intera oppure ridotta. Pssiamo a vedere le casistiche.

Borse di studio, stage e tirocini professionali

Qualora il soggetto dovesse essere titolare di borse di studio, di lavoro, stage e tirocini professionali, tali attività comporterebbero la percezione di redditi assimilabili a quello da lavoro dipendente. Tuttavia, siccome non si può prevedere lo svolgimento di una vera e propria attività lavorativa, per questi soggetti è prevista l’intera indennità di disoccupazione.

Nel caso di dottorandi di ricerca oppure assegnisti, l’importo della prestazione previdenziale sarà invece ridotto. In ogni caso i compensi che si ottengono non devono superare gli 8000 euro annui, in caso contrario sarà necessario informare l’INPS del futuro sfondamento dei massimali entro un mese, o dal momento in cui queste attività sono iniziate oppure dalla presentazione della domanda di NASpI.

Attività sportiva dilettantistica e NASpI

Tra i redditi diversi si configurano tutti quei premi e compensi che si ottengono in seguito all’esercizio di attività sportive dilettantistiche del CONI, federazioni sportive nazionali, etc. In questo caso, i redditi così percepiti vanno a sommarsi con l’indennità NASpI senza alcuna riduzione.

Prestazioni di lavoro occasionali

Anche nel caso delle prestazioni di lavoro occasionali, che prevedono dei compensi annui non superiori ai 5000 il beneficiario della NASpI non è tenuto a far alcun tipo di comunicazione all’INPS potendo tranquillamente far coesistere le due cose.

Amministratore e consigliere di società

Nel caso di soggetti come amministratore e consigliere di società i compensi che essi ottengono sono considerati a tutti gli effetti dei redditi da lavoro dipendente, pertanto la misura previdenziale deve essere ridotta entro il limite di 8000 euro annui.

Ne consegue che chi beneficia della disoccupazione deve comunicare all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività oppure dalla presentazione della domanda di NASpI, la probabilità di sforamento dei massimali.

Socio di società di persone

Nel caso di soci e familiari e dei soci accomandatari la NASpI sarà erogata in misura ridotta. In questo caso, il limite di reddito da tenere in considerazione per il corretto svolgimento di questa attività è di 4800. In ogni caso, chi beneficia della disoccupazione deve comunicarlo all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività.

Soci di società di capitali

A differenza del caso precedente, i redditi da capitale non sono assimilabili a reddito da lavoro dipendente, pertanto, il soggetto può continuare a beneficiare della NASpI per intero.

Leggi anche << Soci e contributi>>

Lavoro accessorio

Nel caso del lavoro accessorio, è necessario analizzare diverse casistiche. Se il compenso ottenuto in un anno è inferiore ai 3000 euro la NASpI verrà percepita nella sua interezza. Se i compensi sono sotto ai 7000, la NASpI verrà ridotta all’80%. Anche in questo caso è necessario effettuare le canoniche comunicazioni all’INPS.

Prestazione di lavoro intermittente

Per le prestazioni di lavoro intermittente, invece, l’assistenza previdenziale della NASpI non sussiste solamente nelle giornate di prestazione lavorativa. Invece, nel caso in cui ci sia una erogazione della indennità di disponibilità, la disoccupazione sarà data solo se il reddito ottenuto dal lavoratore è inferiore agli 8000 euro.

Incentivo all’autoimprenditorialità

 Infine, se un lavoratore ha diritto a percepire la NASpI, può chiedere che venga liquidata in un’unica soluzione per poter

iniziare un’attività di lavoro autonoma oppure una impresa individuale.

Le casistiche contemplate in questa misura prevedono:

– lo svolgimento di un’attività professionale esercitata da liberi professionisti, a prescindere dalla cassa previdenziale di appartenenza;

– l’avvio di un’attività di impresa individuale commerciale, artigiana, agricola;

– la sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa nella quale il rapporto mutualistico ha ad oggetto la prestazione di attività lavorative da parte del socio;

– la costituzione di società unipersonale (S.r.l., S.r.l.s. e S.p.A.) caratterizzata dalla presenza di un unico socio;

– costituzione o ingresso in società di persone (S.n.C o S.a.S) – in analogia peraltro a quanto era già previsto per l’istituto dell’anticipazione in materia di indennità di mobilità (circ.n.70 del 30 marzo 1996) – in quanto il reddito derivante dall’attività svolta dal socio nell’ambito della società è fiscalmente qualificato reddito di impresa;

– costituzione o ingresso in società di capitali (S.r.L) in caso di svolgimento dell’attività a titolo di socio lavoratore.

Erika@

Contabile e blogger

    1 commento finora

    anna maria Scritto il11:25 AM - 26 Agosto 2021

    Buongiorno
    percepisco indennità Naspi e vorrei sapere se viene cumulata con compenso di socio lavoratore all’interno di cooperativa sociale e quali sono i limiti per non far scattare riduzioni della stessa. Grazie

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