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Pignoramento diretto multe e IMU non pagata

Pignoramento diretto multe e IMU non pagata

Pignoramento diretto multe e IMU non pagata
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Pignoramenti, ipoteche e fermi amministrativi: dal 2020 la lotta all’evasione fiscale  partirà dai Comuni.

Con una manovra all’interno della Legge di Bilancio si intendono recuperare circa 5 miliardi di euro rendendo più snelle e veloci le procedure di pignoramento nei confronti di tutti coloro che tardano nel pagamento di imposte o multe. All’opera gli Enti locali.

Stringere la morsa attorno agli evasori fiscali sarebbe un primo passo per portare liquidità immediata nelle casse dello Stato, lo sappiamo da anni ma non si riesce mai ad attuare una politica seria e funzionale che proceda in questo senso.

Anche il Governo giallo-rosso sta provando a dare una svolta a questa situazione con la nuova Legge di Bilancio, in questi giorni al vaglio della Camera, che nel 2020 introduce un’arma in più nella lotta all’evasione fiscale e ne accorcia di fatto i tempi.

Recupero del credito diretto: come funziona?

In modo particolare si tratta della facoltà degli enti locali quali Città Metropolitane, Regioni, Comuni… di esercitare il recupero del credito su quelle imposte oggetto di un’alta evasione che sono definite appunto “locali” e che creano gettito immediato nelle casse di queste realtà.

Attenzione però, non si parla solo di imposte quali IMU, Tari o Tasi, ma anche delle semplici multe.

“Ma sostanzialmente cosa cambia?”  All’atto pratico l’Ente interessato potrà procedere al pignoramento del conto corrente del contribuente senza aspettare che il pagamento in sospeso diventi a tutti gli effetti una cartella esattoriale di Equitalia, procedura che richiede normalmente diversi mesi.

In altre parole se dimenticate di pagare l’IMU il Comune spedirà a casa vostra un avviso di accertamento e nella stessa lettera troverete l’intimazione al pagamento dell’intera somma, che dovrà avvenire entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione  (per debiti  fino a 10.000 €).

Step del pignoramento diretto

Superati i 60 giorni il Comune emetterà un sollecito di pagamento, a seguito del quale se non avrete provveduto a saldare l’importo dovuto il Comune potrà attuare le sue procedure esecutive e cautelari quali fermi amministrativi, ipoteche e appunto pignoramenti del conto corrente.

E’ possibile rateizzare?

Rimane per fortuna ancora viva la possibilità di richiedere la rateazione dell’importo in sospeso, il numero delle rate dipende ovviamente dell’entità del debito, va comunque da un minimo di 4 ad un massimo di 72, purchè la richiesta di rateazione pervenga all’Agenzia delle Entrate prima della scadenza del 60esimo giorno dalla ricezione dell’avviso di accertamento.

Insomma, da un lato tempi più brevi e recupero celere di liquidità ma, dall’altro tolleranza zero; il che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio per i privati e per le piccole e medie imprese che faticano ad arrivare a fine mese proprio a causa della pressione fiscale.

Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

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