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Tre mesi di bonus per affitti commerciali

Tre mesi di bonus per affitti commerciali

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Tre mesi di bonus per affitti commerciali

Credito d’imposta: le nuove proposte del prossimo decreto

E’ atteso da giorni il nuovo Decreto aprile, che ormai sarebbe più opportuno denominare maggio, che dovrebbe fornire nuove risposte ai cittadini in merito alla situazione economica che in questi mesi di lockdown si è significativamente aggravata, soprattutto per quanto riguarda quei piccoli imprenditori che hanno visto l’obbligo di serrata per prevenire il contagio da Coronavirus.

Sembrerebbero trapelare buone notizie da Palazzo Chigi per le imprese in difficoltà, infatti potrebbe essere in via di approvazione il nuovo bonus affitti per i mesi di aprile e maggio ed inoltre l’eliminazione degli oneri obbligatori sulle bollette.

BONUS AFFITTI COMMERCIALI

Il Ministro dell’Economia e delle finanze ha riferito che: “sarà previsto un ristoro integrale del costo sopportato per 3 mesi per tutte le imprese con calo di fatturato, quindi estremamente più consistente del credito d’imposta previsto. Ci saranno entrambe le cose: un intervento sugli affitti e un sostegno alle imprese, e questo non sarà sottratto, sarà cumulabile. Sarà una misura specifica parametrata alle perdite di fatturato. Non coprirà tutto, ma sarà piuttosto significativo”.

Dalle sue parole emerge perciò la volontà dello Stato di fornire un aiuto concreto a tutte le attività che abbiano la spesa fissa mensile di un affitto, ampliando di fatto il bacino d’utenza dell’agevolazione non solo più a negozi e botteghe, com’era stato fatto per il credito d’imposta del 60% sul mese di marzo, ma anche alle altre imprese titolari di un contratto di locazione. Interpretando quanto detto dal Ministro si percepisce l’intenzione del Governo di approvare una misura che rimborsi 3 mesi di affitto in maniera integrale a tutte le imprese con comprovato calo di fatturato. La manovra avrà un valore di circa 1,7 miliardi.

Il contributo, aggiunge Gualtieri, prevederebbe un minimo sindacabile per tutte le attività e sarebbe diretto, a fondo perduto e chiaramente modulato in base alla percentuale del calo di fatturato dell’azienda, per cui non è automatico che vada a coprire necessariamente il 100% dell’ affitto mensile, ma sarà in ogni caso un indennizzo importante indirizzato, come precedentemente specificato, a tutte le attività, non solo negozi e botteghe.

Nuovi soggetti beneficiari dell’agevolazione potrebbero indicativamente essere alberghi, servizi ristorativi come ristoranti e bar (tra i settori più colpiti) ma anche capannoni di imprese ben più grosse.

CREDITO D’IMPOSTA DEL 100%

Stefano Patuanelli comunica alla Camera poi il vaglio dell’introduzione sugli affitti commerciali di un credito di imposta del 100% per 3 mesi che sia cedibile da parte dell’aziende al locatario al fine di trasformare di conseguenza il bonus ceduto in uno sconto sulla locazione.

Il credito inoltre potrebbe essere cedibile alle banche, in questo senso il Consiglio dei Ministri in questi giorni ha arduamente lavorato proprio per poter permettere alle aziende di cedere i propri crediti d’imposta agli istituti bancari, misura alla base anche del progetto di sblocco dell’edilizia, come per il caso di lavori rientranti nell’ecobonus.

Per andare comunque incontro ai proprietari che in questo periodo rischiano di non vedere sui propri conti i versamenti dei canoni di locazione si starebbe decidendo se considerare le entrate degli affitti commerciali delle aziende colpite dal lockdown tassabili secondo un criterio di cassa, in altre parole in sede di dichiarazione si valuta di considerare questi affitti parte del reddito imponibile solo se effettivamente percepiti.

 A CHI NON SPETTA IL BONUS

Da presumersi che il bonus non spetterà a quei negozi che durante tutto il periodo di emergenza da Covid 19 non hanno mai abbassato le serrande e che quindi non hanno assistito a nessun calo di fatturato, come del resto era già stato stabilito per il credito d’imposta del 60% sul canone di marzo di negozi e botteghe. A rigor di logica si potrebbero perciò intendere esclusi: i negozi di generi alimentari di prima necessità, le farmacie e parafarmacie, i ferramenta e negozi di materiale elettrico, le edicole, le lavanderie, anche industriali, i servizi di pompe funebri.

DIMINUIZIONE BOLLETTE

Sono previste ulteriori misure a sostegno della liquidità, fra le altre l’eliminazione degli oneri obbligatori in bolletta, portando a 3 chilowattora la potenza dei contatori. Essi saranno coperti dallo Stato, intervento del valore complessivo di circa 600 milioni di euro.

Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

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