Aprire la partita iva come psicologo

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Aprire la partita iva come psicologo

Lo psicologo è una professione sempre più richiesta nella nostra società. Basti pensare a tutti gli ambiti lavorativi nel quale uno psicologo può cimentarsi:

Per diventare psicologi in Italia, bisogna seguire un indirizzo specifico di studi universitari, conseguire la laurea e iscriversi all’Ordine degli Psicologi.

Lo psicologo è quindi una professione regolamentata è viene svolta sotto forma di lavoro autonomo.

Aprire la partita iva

Se si lavora in maniera indipendente, il primo passo da fare dopo l’iscrizione all’Ordine è quello di aprire la partita iva.

Per lo psicologo aprire la partita iva è gratis. Basti infatti compilare il modello AA9/12 messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

AA9_12mod

Il modello va compilato in tutti i campi obbligatori inserendo anche il codice ATECO più adatto, ossia il 86.90.30 (attività svolte da psicologi).

Il modello va poi spedito, per avere il numero di partita iva. Per inviarlo all’Agenzia delle Entrate si hanno due possibilità:

In entrambi i casi, si ha il numero di partita iva nel giro di poche ore.

Una volta aperta la partita iva, essa va comunicata all’Ordine di appartenenza, con una procedura specifica.

Il terzo step è l’iscrizione alla cassa di previdenza, che per gli psicologi è l’ENPAP. La procedura di iscrizione va seguita tramite il sito.

Quanto si versa?

TIPOLOGIA DEI CONTRIBUTI

I contributi da versare annualmente all’ENPAP sono tre:

Per sapere qual è il reddito netto e il corrispettivo lordo, è sufficiente individuare le cifre riportate nella tua dichiarazione dei redditi (ad esempio Modello Redditi PF, Modello Redditi SP, Modello 730, CU) così come indicati nelle istruzioni rilasciate ogni anno dall’ENPAP per la compilazione della comunicazione reddituale annuale.

(fonte sito ENPAP)

Come ultimo step, ma non meno importante, va stipulata una polizza professionale, contro eventuali danni a terzi detta RC professionale.

Ti servono più informazioni?

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Tasse e costi della partita iva come psciologo

Essendo due attività svolte in via individuale, lo psicologo può optare per due tipologie di regime fiscale:

Per lo psicologo il coefficiente di redditività è del 78%.

Facciamo un esempio pratico:

poniamo il caso di un giovane psicologo che apre la partita iva nel 2019. Realizza durante l’anno un fatturato di € 20.000. Trovandosi nel regime forfettario dobbiamo calcolare per prima cosa il coefficiente di redditività al fine del calcolo dell’imposta, facendo il 78% di 20.000. Sul risultato di € 15.600, dobbiamo calcolare l’imposta sostitutiva del 5%, ossia 780 €.

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