Aprire la partita iva come videomaker

Aprire la partita iva come videomaker

La professione del videomaker, altresì film-maker o video-taper, sarà nel giro di poco tempo una delle professioni più richieste sul mercato; lo dicono le statistiche.

Infatti l’industria della comunicazione, fusa con l’aspetto sempre più social della nostra epoca sta rendendo il video una delle forme di comunicazione più diffuse.

Infatti molti contenuti prima estranei al pubblico, sono diventati virali grazie al video ed al vettore dei social network.

Le statistiche registrano inoltre un aumento considerevole delle iscrizioni presso facoltà di studi sia liceali che universitarie, riguardanti la produzione cinematografica.

Aprire la partita iva come videomaker, cosa fare?

Il videomaker rientra nelle attività come lavoro autonomo, pertanto vi è solo l’obbligo di avere la partita iva tramite iscrizione presso l’Agenzia delle Entrate. 

E’ una procedura gratuita, e molto semplice. Bisogna solo compilare il modello AA9 messo a disposizione dall’Agenzia stessa.

In pochi minuti si può aprire la partita IVA. Il codice attività (ATECO) ideale è: 74.20.19.

Non vi è l’obbligo di iscrizione in Camera di Commercio ne all’INAIL.

I contributi INPS si versano in via percentuale in dichiarazione dei redditi se si superano i 6.410 € lordi di fatturato. La percentuale assegnata è del 25,72%.

Il videomaker: contabilità e tasse

Essendo lattività del videomaker assimilabile a quella dei lavoratori autonomi, il trattamento giuridico e fiscale è quello della ditta individuale.

La dittà individuale può scegliere tra regime contabile semplificato e regime forfettario. Vediamo la differenza:


Regime Forfettario
€ 299 all'anno
Non obbligatorieta della tenuta delle scritture contabili, in quanto i costi non sono deducibili;
Non si ha l’IVA in fattura;
Tasse al 5% (per le start-up) e al 15% sulle restanti;
Nessuna ritenuta d’acconto in fattura;
NO fattura elettronica B2B.
Possibilità di avere dei dipendenti
Nessun limite di spesa per i beni strumentali
Il regime forfettario ha un limite di fatturato annuo di € 65.000
Regime semplificato
€ 600 all'anno
Tenuta delle scritture contabili obbligatoria;
IVA in fattura;
Tasse a partire dal 23%;
Ritenuta d'acconto in fattura;
Fattura elettronica B2B obbligatoria;
 
 
 

Il regime forfettario è un regime ultra semplificato, dove non si
tiene conto dei costi e dell’utile, ma i dati ci vengono direttamente
imposti dal fisco.

Sul fatturato viene calcolato un coefficiente di redditività, che per il videomaker è del 78%, sul quale vengono pagate le tasse e i contributi.

Calcolo tasse regime forfettario videomaker

Poniamo il caso di un videomakerche apre la partita iva nel 2019. A fine anno realizza un fatturato di € 18.000.

Per prima cosa va calcolata la base imponibile al fine del calcolo delle imposte, ossia si calcola il 78% del fatturato.

Sul risultato di (18.000×78%) 14.040 €, calcoliamo il 5% di tasse (dato che il videomaker ha aperto la p.iva nel 2019 è considerato start-up).

Imposta sostitutiva è di 702 €

Dopodiché calcoliamo i contributi del 25,72% sempre sulla base imponibile di 14.040 €. Il risultato ci da 3.611 €.

I contributi verranno poi dedotti dalla base imponibile al fine del calcolo delle imposte l’anno successivo.

Sia le tasse, come i contributi, vengono pagati nell’estate del 2020, con la possibilità di rateizzarli in 6 volte.

PROIEZIONE ANNI 2019-2020

2019 2020
RICAVI   18.000,00 €   25.000,00 €
BASE IMPONIBILE 78%   14.040,00 €   19.500,00 €
CONTRIBUTI PAGATI     3.611,09 €
BASE IMPONIBILE FIN.   14.040,00 €   15.888,91 €
TASSE 5%         702,00 €         794,45 €
CONTRIBUTI     3.611,09 €     5.015,40 €

In
molti casi il regime forfettario è estremamente più conveniente
rispetto al regime semplificato, sia sotto il profilo della tassazione,
nonché sotto l’aspetto degli adempimenti fiscali verso l’Erario.
Ovviamente dipende anche dai costi, che nel regime forfettario non sono
deducibili.

Il nostro studio ha messo a disposizione un “calcolatore” gratuito in grado di stimare la convenienza tra il regime semplificato e il forfettario.


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