IMPRENDITORIA E LAVORO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

IMPRENDITORIA E LAVORO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

IMPRENDITORIA E LAVORO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS. QUALI LE NOVITA’?

Qualche giorno fa’, con la chiusura di alcuni comuni divenuti zona rossa a causa del contagio da Coronavirus, il Governo aveva celermente approntato la sospensione totale di tutte le tasse e le imposte previste con scadenze entro la fine di Aprile, bollette e mutui compresi. Con l’estensione della zona rossa a tutto il territorio nazionale va da sé che il piano del Governo sia quello di arrestare temporaneamente il gettito fiscale nazionale fino a che l’emergenza non sarà passata.

LE PROPOSTE AL VAGLIO DL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 La sospensione delle tasse potrebbe valere già dalla prossima scadenza fiscale del 16 marzo? «Stiamo lavorando in questa direzione» risponde il ministro dello Sviluppo Patuanelli a Radio Radicale questa mattina. Insomma è all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri un provvedimento fiscale molto importante di sospensione dei pagamenti di ritenute e contributi, in stand by inoltre mutui, cartelle esattoriali e tasse di varia natura anche per privati e famiglie.

Tutti i provvedimenti che lo Stato intende adottare devono in ogni caso essere avallati dalla Comunità Europea, alla quale il nostro Governo nelle ultime ore ha fatto pervenire richiesta di ridiscutere le regole comunitarie sui parametri di virtuosità dei Paesi Ue: patto di stabilità e fiscal compact, ritenendolo necessario al fine di tutelare la popolazione perché possa uscire da questa situazione di emergenza dignitosamente. Pautanelli sembra fiducioso “Non credo si potrà discutere sul se, ma sul come”.

La stima dei fondi stanziabili per aiutare le imprese ed il mondo del lavoro in questa situazione si aggira attorno ai 10 miliardi di euro, facile intuire che tutto questo comporterà un deficit del Pil ma non oltre il 3%, si pronostica una crescita fino al 2,8% a fronte del 2,2% che era l’obiettivo fissato con l’UE. Il voto per l’approvazione o meno di questo decreto si terrà domani in Commissione europea.

Buona parte di questi fondi sarà investita nella cassa integrazione, anche in deroga, per allargarla a tutte le categorie dei lavoratori permettendo loro di poter comunque contare su un sostegno mensile assicurato, oltre a ciò si sta vagliando poi un sostegno alla famiglie che hanno i figli a casa da scuola per permettere loro di pagare una baby sitter e permettere ai genitori di lavorare.

Per quanto riguarda le partite Iva poi il governo sta già lavorando su strumenti che ne garantiscano la sopravvivenza, dalla sospensione dei pagamenti al sostegno al credito immediato, ragionando per questo con Cdp, Bankitalia e Abi sull’estensione delle garanzie per il Fondo liquidità per le piccole e medie imprese.

COME RIUSCIRE A CONTINUARE LA PROPRIA ATTIVITA’

In una situazione complessa come quella presente ribadiamo come sia importante cercare di preservare la propria professionalità e la propria attività attiva il più possibile, attenendosi alle linee guida fornite dal Governo questo è possibile, ovviamente affluenza di clienti permettendo. Ricordiamo comunque che i provvedimenti adottati in questi giorni in termini di organizzazione pratica e di ordine pubblico vanno rispettati su scala nazionale e che sono condizioni “sine qua” le attività non possono continuare:

Nel caso dei bar che, ricordiamo, osservano comunque l’orario 6-18, è vietata l’organizzazione di momenti di assembramento, come serate con live music o proiezioni di partite, che attirano un grosso numero di clienti.

Le attività che non fossero in grado di garantire tali condizioni devono rimanere chiuse.

Fondamentale ridurre al minimo gli spostamenti, per comprovati motivi di lavoro, tramite permessi scritti, motivi di salute e in caso di necessità effettiva (ad esempio l’assistenza di un parente). Per spostarsi da un comune all’altro occorre compilare un’autocertficazione che si può facilmente reperire su internet a questo LINK:

https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/modulo_autodichiarazione_10.3.2020.pdf

da fornire alla Polizia di Stato in caso di richiesta. In caso si fornisca un’autocertificazione non verificabile successivamente il cittadino risponderà in prima persona di falsa autocertificazione.