Partita iva attore e attrice

5 / 5 ( 2 votes )

Partita iva attore e attrice

Anche chi svolge un mestiere artistico come l’attore e l’attrice possono avere una partita iva. In questo articolo vorrei illustrarvi come funziona la partita iva attore e attrice nonché il suo funzionamento.

Come per i musicisti e i cantanti – VEDI ANCHE COME APRIRE LA PARTITA IVA PER MUSICISTA E CANTANTE – , ci decide di intraprendere il percorso freelance da partita iva attore e attrice, deve seguire un determinato percorso burocratico.

Partita iva attore e attrice: quale codice ATECO?

Il primo passaggio fondamentale prima di decidere di aprire la partita iva attore e attrice, è quello di ricercare sul sito ISTAT, il codice ATECO più adatto per questa tipologia di attività. Tra i numerosissimi codici quello che si sposa all’attività di attore e attrice è il 90.01.01 – attività nel campo della recitazione -. Un altro codice utilizzabile è il 90.01.09 – altre rappresentazioni artistiche -.

Partita iva attore e attrice: come aprire la partita iva

Aprire la partita iva attore e attrice, è molto semplice. Va compilato il modello AA9/12 e presentato attraverso i canali telematici dell’agenzia delle entrate personalmente o attraverso un intermediario abilitato.

Il modello va compilato con i propri dati anagrafici, la sede, la propria residenza, la mail e il telefono. Il file va poi validato ed inviato tramite l’applicativo “Desktop Telematico”.

Nel giro di qualche ora sarà disponibile il numero della partita iva che è composto da undici cifre. La partita iva dovrà essere conservata ed annotata su tutti i propri documenti fiscali.

E possibile anche retrodatare l’apertura della partita iva senza sanzioni, fino a 30 giorni. Oltre tale periodo vengono applicate delle sanzioni.

Partita iva attore e attrice: contributi

Per l’attore e l’attrice che decidono di aprire la partita iva, dovranno oltretutto assolvere i vari obblighi di versamento contributivo. Va fatta un importante distinguo tra le figure in questo caso e soprattutto tra tipologia di committenti. Infatti cambia la cassa di previdenza a seconda se il committente dello spettacolo è un privato o un soggetto d’imposta.

In entrambi i casi è possibile iscriversi telematicamente, accedendo al portale tramite SPID.

Partita iva attore e attrice: le tasse e il regime forfettario

La partita iva attore e attrice, può optare per diversi regimi fiscali. La forma giuridica da “lavoratore autonomo” permette di optare per il c.d. Regime Forfettario, molto conveniente per chi è alle prime armi.

Suddetto regime permette di pagare il 5% di tasse su una base imponibile fissa basata sul codice ATECO di riferimento. La base imponibile, o coefficiente di redditività, nel caso della partita iva attore e attrice è il 67%. Questo vuol dire che le tasse del 5%, vengono calcolate sul 67% del fatturato avuto meno i contributi previdenziali pagati nel corso dell’anno d’imposta. In calce un esempio numerico.

ANNO DI IMPOSTA 20212022
FATTURATO   25.000,00 €  30.000,00 €
CONTRIBUTI VERSATI                 –   €    4.308,10 €
REDDITIVITÀ’  16.750,00 €  15.791,90 €
TASSE 5 %        837,50 €        789,60 €
CONTRIBUTI DA VERSARE    4.308,10 €    4.061,68 €

Attenzione agli acconti: all’atto del pagamento delle tasse, il quale avviene con la redazione del modello Unico – entro giugno successivo alla chiusura dell’esercizio precedente -, devono versarsi il I acconto entro il 30 giugno – poi divisibile in sei rate – e il secondo acconto entro il 30 novembre. Gli acconti andranno poi dedotti dal pagamento delle tasse per l’anno successivo e così via.

Partita iva attore e attrice: la fatturazione

Nel regime forfettario un ulteriore vantaggio è riguardo alla fatturazione: infatti la partita iva attore e attrice nel regime forfettario non ha l’obbligo di fare la fattura elettronica, ma è sufficiente quella cartacea.

Partita iva attore e attrice: cosa offriamo

Regime Forfettario
€ 299 all’anno
Non obbligatorieta della tenuta delle scritture contabili, in quanto i costi non sono deducibili;
Non si ha l’IVA in fattura;
Tasse al 5% (per le start-up) e al 15% sulle restanti;
Nessuna ritenuta d’acconto in fattura;
NO fattura elettronica B2B.
Possibilità di avere dei dipendenti
Nessun limite di spesa per i beni strumentali
Il regime forfettario ha un limite di fatturato annuo di € 65.000
Regime semplificato
€ 600 all’anno
Tenuta delle scritture contabili obbligatoria;
IVA in fattura;
Tasse a partire dal 23%;
Ritenuta d’acconto in fattura;
Fattura elettronica B2B obbligatoria;
 
 
 

Vai alla pagina intera per vedere e inviare il modulo.