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Esternalizzazione della contabilità

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Esternalizzazione della contabilità: cos’è?

L’esternalizazione della contabilità o outsourcing dei servizi contabili è quella scelta aziendale nell’affidare la completa gestione amministraztiva e contabile di un’azienda a terzi specializzati.

Nel linguaggio economico la scelta di esternalizzazione si chiama “Make or Buy” che letteralmente significa fare o comprare.

Infatti uno degli studi statistici che l’azienda, in fase di scelta, deve verificare l’indice di scostamento tra due scelte differenti e adottare quella più economica, a parità di servizio ovviamente.

Molte PMI affidano indatti la contabilità al Commercialista o a CED (centri di elaorazione dati) che possano seguire al posto loro la contabilità aziendale, senza errori.

La contabiltà aziendale è una cosa seria: basta sbagliare una deduzione di un costo, annotare due volte la stessa fattura, o altro per generare qualche disastro.

Nelle grandi aziende, con innumerevoli movimentazioni e fatture spesso la contabilità viene tenuta internamente, per poi girare al Commercialista i saldi per predisporre bilanci e dichiarativi. Da qui la scelta aziendale di assumere delle risorse in grado di gestire al meglio questi delicati passaggi.

Il Commercializza esternalizza?

Sembra inverosimile ma anche i professionisti esternalizzano a loro volta il lavoro che gli viene proposto.

Le scelte di Make or Buy in uno Studio non sono scontate. Infatti in una piccola realtà con pochi clienti è semplice avere numerose casistiche differenti. Il professionista singolo non è in grado di fare tutto: ad esempio molti studi affidano la gestione del personale al consulente del lavoro.

Come ben sappiamo assumere del personale costa: prendere una nuova impiegata perchè si ha raggiunto il punto di saturazione del lavoro, non è una scelta delle migliori. Se ad esempio un singolo professionista è in grado di gestire 50 aziende, non potrà averne 51 in quanto dovrebbe acquisire una persona nel suo organico che gli costa molto di più rispetto alla singola contabilità in più presa.

La decisione del professionista in questo caso sarà:

  1. NON CRESCERE ESPONENZIALMENTE: avere un numero limitato di aziende da gestire individualmente senza il supporto di terzi, riducendo quindi gli impieghi di risorse. La scelta di non crescere equivale però alla c.d. stagnazione, ovvero non rinnovando il parco clienti, si rischia che è maggiore il rischio di default nella perdita di alcuni di essi.
  2. OUTSOURCING: appaltare il lavoro in più a terzi e dividerne il guadagno. In questo caso ci sono anche dei rischi quali l’affidabilità del terzo che potrebbe anche lavorare male o portare via il cliente.

L’esternalizzazione per uno Studio non vale solo per la contabilità e paghe, ma per molti altri servizi:

  • Le pratiche amministrative: tutte quelle pratiche di apertura di aziende, partita iva, pratiche comunali, pratiche verso la CCIAA ecc…
  • I ricorsi tributari
  • L’eleborazione delle dichiarazioni dei redditi e dei modelli obbligatori

Ecc

L’esternalizzazione può quindi essere solo per comparti e in determinati periodi di scadenze.

Questo tipo di collaborazioni spesso generano anche delle sinergie tra studi, scambiandosi dei servizi e esperienza.

Con l’esternalizzazione il professionista può, grazie al tempo guadagnato, specializzarsi sulla materia e dare un valore aggiunto alla consulenza, servizio sempre più richiesto da parte dell’impresa.

Per aumentare il valore aggiunto e il guadagno, molti si affidano addirittura a dei servizi di outsourcing esteri. Infatti da qualche anno sono nati dei veri e propri centri di elaborazione dati all’estero che grazie alle reti sempre più veloci, riescono a lavorare in tempo reale con i professionisti sul terrirorio Italiano.

Molti di questi centri sono nati nei Balcani (Albania, Croazia, Romania ecc), in quanto il costo della mano d’opera è nettamente inferiore rispetto all’Italia ed i ragazzi che lavorano sono comunque preparati, in quanto spesso hanno studiato in Italia e sono tornati nei loro rispettivi paesi.

Questa prospettiva ha sia dei pro e dei contro, relativi alla propria scuola di pensiero.

C’è chi dice che portando il lavoro all’estero si “toglie da mangiare” agli italiani e che i servizi non potranno mai rispecchaire quelli offerti dai professionisti nostrani. Altri dicono che portando il alvoro all’estero si aiuta una comunità a costruire un futuro nel proprio paese evitando immigrazione economica nel nostro paese.

Tutte opinioni. Il dato di fatto è comunque uno solo: questo tipo di servizi non sono altro che figli della globalizzazione incalzante, che per ovvie ragioni non può essere fermata, in quanto naturale evoluzione della nostra società.

Gianmaria@

Tributarista accreditato Blogger Studio di diritto fiscale e tributario

2 commenti

Antonio Scritto il8:48 AM - 9 Luglio 2020

Sono commercialista titolare studio mi piacerebbe conoscere il sistema make or buy

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