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DPCM 3 novembre 2020: Italia divisa in zona gialla, arancione e rossa

DPCM 3 novembre 2020: Italia divisa in zona gialla, arancione e rossa

DPCM 3 novembre 2020: Italia divisa in zona gialla, arancione e rossa
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Nuovo DPCM, nuove regole: coprifuoco alle 22, ristorazione d’asporto solo fino alle 22, cinema e teatri chiusi, aperti parrucchieri ma non estetisti. Zone gialla, arancione e rossa a seconda del tasso di rischio. Nelle zone rosse lockdown soft

Firmato nella notte del 3 novembre il nuovo DPCM che dovrebbe entrare in vigore dal 5 novembre 2020.

Rimangono invariate le regole osservate fino ad oggi e ribadite nello scorso decreto del 28 ottobre2020 in merito al distanziamento sociale ed all’utilizzo di mascherine e gel igienizzanti ma nuove restrizioni in ottica di controllo dei contagi, in particolare per evitare il lockdown generalizzato l’Italia sarà suddivisa in fasce a seconda del rischio di contagio, da quella gialla, in cui si osserveranno in sostanza le disposizioni degli ultimi giorni con in più la chiusura alle 22 e la ristorazione consentita solo d’asporto o in delivery, passando per quella arancione ed infine a quella rossa, in cui si può parlare di “lockdown soft”.

Ma vediamo quali sono le regole generali imposte dal nuovo DPCM valide sul territorio nazionale fino a nuove disposizioni.

Nuove regole generali: coprifuoco alle 22

Resta ovviamente l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi ed anche all’aperto qualora non sia possibile mantenere il metro di distanza, consigliato l’utilizzo anche in caso in presenza di persone non conviventi. Esentati da ciò solamente i bambini sotto i 6 anni, chi svolge attività fisica e coloro che per patologie personali patirebbero per questa imposizione.

Dalle 22 alle 5 del mattino il nuovo DPCM avalla il coprifuoco su tutto il territorio nazionale, si potrà uscire solo in presenza di comprovate necessità lavorative, di salute, di studio e familiari. Fortemente raccomandato comunque di limitare gli spostamenti alle occasioni strettamente necessarie anche durante il resto della giornata.

Piazze e strade dei centri urbani luogo di movida o assembramenti possono essere chiuse a discrezione dei sindaci.

Accesso ai parchi pubblici possibile ma solo nel rispetto delle regole anti-assembramento, parchi divertimento e tematici chiusi.

Gli eventi sportivi consentiti sono solo quelli di interesse nazionale e comunque in assenza di pubblico, l’attività di sportivi professionisti e non può continuare a porte chiuse ma in ogni caso gli sport di contatto non possono continuare. Quarantena obbligatoria per le delegazioni provenienti dall’estero.

Il DPCM poi conferma l’obbligo di esporre fuori dagli esercizi che rimangono aperti del numero di persone che possono accedere contemporaneamente.

Scuola in presenza per elementari e medie con obbligo di mascherina anche seduti al banco, le superiori invece, come le Università, faranno lezione al 100% a distanza, fatto salvo per necessità particolari come in caso di lezioni che richiedano l’accesso a laboratori. Interrotti i concorsi pubblici che necessitano di prove in presenza.

Le attività che chiuderanno in base al DPCM

Chiuse piscine, palestre, centri termali e benessere, fatta eccezione per le prestazioni da elargire su prescrizione medica. Chiusi anche gli impianti sciistici, l’unica eccezione è rappresentata dagli sportivi professionisti che possono fruirne.

Sospese le attività di sale bingo, casinò, sale scommesse e sale giochi, anche laddove queste attività siano esercitate in luoghi non prettamente adibiti a ciò.

Restano chiusi inoltre musei, cinema, teatri, sale da concerto, sale da ballo e discoteche, sia all’aperto che al chiuso. Vietate sagre e fiere, sì alle manifestazioni pubbliche purchè in modalità statica e garantendo le distanze di sicurezza. Convegni, congressi e riunioni solo in modalità “smart”. Ridotto l’accesso ai luoghi di culto in base alla capienza.

Chiusi i centri commerciali e i mercati (limitati ai soli banchi dei generi di prima necessità) nei giorni festivi e prefestivi, rimangono aperti eventualmente solo i negozi di prima necessità al loro interno, ossia farmacie, parafarmacie, alimentari, tabacchi ed edicole, ossia le attività già contrassegnate come “cruciali” per la sopravvivenza del paese negli scorsi DPCM.

Restrizioni per ristorazione e servizi alla persona

Le attività di ristorazione (ristoranti, bar, pub, pasticcerie e gelaterie) restano aperte dalle 5 alle18, con inoltre asporto e delivery consentiti fino alle 22, mentre fino allo scorso DPCM l’orario si allungava fino alle 24. L’orario delle 22 rimane valido fatto salvo restrizioni maggiori eventualmente introdotte dalle Regioni. Il numero massimo di persone accettate per tavolo è di 4.

Consentiti mense e catering ma solo nel rispetto dei canoni di sicurezza previsti. Il servizio offerto da hotel, b&b e strutture ricettive in genere può continuare, la ristorazione presso le stesse anche purchè garantisca il servizio esclusivamente agli ospiti della struttura. Vietato il consumo di cibi e bevande in luoghi pubblici dopo le 18. Consentita la ristorazione in ospedali, aeroporti ed autogrill.

Anche i servizi alla persona restano attivi purchè siano in grado di garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza e comunque nella misura in cui la Regione di residenza non decida per soluzioni più stringenti e ne vieti l’attività.

Garantiti i servizi di banche, poste, assicurazioni e servizi pubblici, seppur favorendo le modalità “a distanza”. Rimangono attivi il settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalimentare, filiere che ne garantiscono il lavoro comprese così come da allegati del DPCM.

Le corse dei mezzi pubblici andranno rinforzate, a discrezione di ogni Comune, ma in ogni caso l’accesso ai mezzi sarà garantito solo sotto la soglia di riempimento degli stessi del 50%.

Zona gialla (Veneto, Trentino Alto-Adige, Liguria, Province di Trento e Bolzano, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Molise,Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Province di Trento e Bolzano)

Sulla base del rischio di contagio il territorio nazionale verrà suddiviso in diverse fasce di rischio: man mano che il rischio di contagio varierà ogni Regione potrà modificare ogni 14 giorni la propria posizione all’interno di queste fasce, allargando quindi o stringendo le misure anti-contagio, la fascia con rischio più basso, quella che dovrebbe essere contrassegnata come “gialla” si atterrà alle disposizioni sopra citate dettate da questo ultimo DPCM del 3 novembre 2020.

Zona arancione (Puglia, Sicilia)

La fascia immediatamente successiva, corrispondente allo scenario 3 con tasso di rischio “alto” e contraddistinta dal colore arancione, invece sarà più stringente, col divieto di entrare o uscire dalla Regione se non per fare rientro presso il proprio domicilio effettivo o residenza. Presente inoltre il divieto di spostamento interno tra Comuni, con mezzi privati o pubblici, potendosi spostare esclusivamente per comprovati motivi di salute, lavoro, istruzione o per usufruire di servizi non più garantiti all’interno del proprio Comune.

Nelle zone arancioni inoltre sarà consentita la ristorazione esclusivamente d’asporto fino alle 22 e senza limiti per il delivery, per il resto gli esercizi ristorativi rimarranno chiusi, ad eccezione di mense e catering ed autogrill.

Zona rossa (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Calabria)

L’ultima fascia, ossia quella individuata come rossa dal DPCM e con scenario di rischio 4, ossia con rischio “molto alto” è quella che sostanzialmente applicherà il cosiddetto “lockdown soft”: vietato ogni spostamento, all’interno della Regione e anche dello stesso Comune, se non per motivi di comprovata necessità, così come indicato precedentemente.

Chiusi tutti gli esercizi di commercio al dettaglio, ad eccezione di quelli che trattino beni di prima necessità, che comunque se si trovano all’interno di centri commerciali sono tenuti a chiudere nei giorni festivi e prefestivi.

Consentita l’attività di ristorazione esclusivamente d’asporto fino alle 22 e senza limiti con consegna a domicilio, ok anche per la somministrazione in ospedali, aeroporti ed autogrill.

Stop a tutte le attività sportive ed alle relative competizioni, sì all’attività motoria nei pressi della propria abitazione cercando di rispettare le distanze sociali indicate e comunque all’aperto ed in forma individuale.

Didattica a distanza a partire dalla seconda media compresa, eccezion fatta per le occasioni che richiedono l’accesso presso l’istituto come per esempio quelle da tenersi in laboratori adibiti, possono continuare anche i servizi per l’infanzia.

Sospesi altresì i servizi alla persona, ad eccezione di quelli di lavanderia, pompe funebri e parrucchieri e barbieri, chiusi quindi gli estetisti.

Non ci resta che attendere con fiducia che gli effetti del nuovo DPCM ci portino risultati positivi almeno dal punto di vista sanitario.

Erika@

Contabile e blogger

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