Prestiti per più’ di 25000 euro anche per le piccole imprese
Prestiti per più’ di 25000 euro anche per le piccole imprese
Col Decreto Liquidità è stata approvata dal Governo la possibilità per le partite iva ed i liberi professionisti di richiedere un prestito agevolato alle banche con garanzie statali per potersi rimettere in carreggiata dopo l’emergenza coronavirus.
Gli importi richiedibili sono ufficialmente legati al fatturato dell’azienda, infatti la regola principale è quella per cui il prestito richiesto può ammontare al massimo al 25% dell’utile dell’attività, perciò in linea di massima più grande è l’azienda più alto potrà essere il prestito richiesto, tuttavia, modulo di richiesta alla mano, qualcosa sembra essere diverso: parrebbe che anche le attività con fatturati bassi possano richiedere prestiti ingenti, purché superiori a 25.000 euro, qualora siano in grado di dimostrare che abbiano effettivamente bisogno di quella cifra per rilanciare la propria azienda ed eventualmente svilupparla.
Il modulo infatti riporta, dopo la richiesta dei dati sensibili dell’interessato, uno spazio da compilare in corrispondenza del punto n. 13 “che l’operazione finanziaria viene richiesta/concessa per le seguenti finalità…”, opzione che si presta a numerose interpretazioni.
Di fatto scorrendo il modulo al punto successivo si parla effettivamente di investimenti, chiedendo esplicitamente di indicare le date che si presumono indicative di inizio e fine del progetto e se questo sia già in corso, oltretutto è fatta esplicita menzione di tutte le varie casistiche ricomprese in questa misura, le quali rientrano a pieno titolo tra le voci che potrebbero riguardare il rilancio di un’azienda o appunto l’investimento in essa per apportarne delle migliorie, in termini strutturali, di macchinari e perché no anche di personale. Solo successivamente appare la sezione riguardante gli aiuti menzionati dal Decreto e sostanzialmente atti a reggere l’impatto della crisi da Covid.
La domanda è lecita: dobbiamo dedurre che il modulo anticipi delle novità non ancora annunciate in materia di aiuti alle imprese? Sembra infatti che questo presenti la possibilità di richiedere importi superiori a quelli precedentemente indicati dal Decreto Liquidità qualora le cifre prestabilite non riescano a coprire effettivamente il fabbisogno dell’attività in ottica di riapertura e rilancio; all’apparenza inoltre il modulo sembrerebbe consentire la copertura in termini di garanzia nel caso di costi sostenuti maggiori rispetto al 25% del fatturato preventivato.
Un’altra deroga appare relativa alle aziende che hanno subito una riduzione di fatturato a causa dell’epidemia, le quali possono richiedere la cifra che ritengono opportuna purchè il piano dei costi sia accuratamente dettagliato.
Insomma parrebbe che siano accettabili tutte le richieste di liquidità anche superiori ai 25000 euro purché supportate da dei piani specifici in termini di tempi e costi, per il rilancio, la miglioria e l’investimento nella produzione da parte delle ditte che ne facciano richiesta, comprese le nuove imprese, ossia i soggetti costituiti o non ufficialmente attivi da più di tre anni ovvero le «Start-up innovative» ai sensi dell’art. 25, comma 2, del dl 179/2012, iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese di cui all’art. 25, comma 8, del medesimo decreto-legge n. 179/2012, che non hanno ancora avviato, alla data del 31/12/2019, la commercializzazione dei propri prodotti e/o servizi.
Lascia un commento