Aprire la partita iva come reporter

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Aprire la partita iva come reporter

Nonostante l’utilizzo sempre più scarno dei mezzi di comunicazione come giornali e riviste, il lavoro del reporter sembra avere tutt’altro trend.

Infatti negli ultimi anni questa professione è crescita. Sicuramente questo anche grazie all’aumento della vita sui social da parte degli utenti.

Molte testate giornalistiche si sono spostate sull’online e le nuove nate sembrerebbe che non abbiamo intrapreso la strada del “rotocalco”.

Oggi il lavoro del giornalista è sicuramente molto valorizzato, anche grazie all’aumento delle competenze. Infatti ci sono molti corsi di studio universitari che promuovono la professione.

Il reporter ha inoltre molti sblocchi differenti:

e molto altro.

Il giornalista è una professione regolamentata che richiede l’iscrizione all’Albo Professionale o Ordine dei Giornalisti.

Aprire la partita iva come reporter: le fasi

Una volta terminato il percorso di studi, dato l’esame di ammissione all’Albo e ottenuto l’iscrizione, il reporter dovrà decidere se lavorare come dipendente o free lance.

In quest’ultimo caso è obbligatorio aprire la partita iva.

Aprire la partita iva per il reporter è completamente gratuito. Basta infatti compilare l’apposito modello AA9/12 e inviarlo all’Agenzia delle Entrate.

AA9_12mod

Il modello va compilato in ogni sua parte, inserendo il corretto codice ATECO o codice attività, che per il giornalista è il 90.03.01 (attività dei giornalisti indipendenti).

Una volta compilato e firmato, il modello va inviato all’Agenzia Entrate in modo dia vere la partita iva. Tale operazione è fattibile in due modi:

In ambo i casi l’Agenzia Entrate non richiede alcuna spesa.

Una volta iscritta la partita iva, il reporter free lance deve iscriversi alla gestione previdenziale, al fine di aprire una posizione contributiva e versare i contributi.

La cassa di riferimento per il reporter è l’INPGI. Sia per l’iscrizione che per il apgamento dei contributi bisogna andare sul sito http://www.inpgi.it/ e consultare la sezione dedicata.

INPGI-Aliquote-contributive-Gestione-Principale-dal-2010-aggiornate-a-Settembre-2016

ALIQUOTE-CONTRIBUTIVE-G.S.-dal-1996

Come ultimo step, il reporter deve avere un’apposita polizza RC professionale come da riforma Monti del 2011.

Reporter: tasse e contabilità

Il reporter è una professione svolta prettamente in forma individuale pertanto ai fini fiscali si è inquadrati come lavoratori autonomi.

Il lavoratore autonomo può scegliere tra due regimi fiscali differenti.

Regime Forfettario
€ 299 all'anno
Non obbligatorieta della tenuta delle scritture contabili, in quanto i costi non sono deducibili;
Non si ha l’IVA in fattura;
Tasse al 5% (per le start-up) e al 15% sulle restanti;
Nessuna ritenuta d’acconto in fattura;
NO fattura elettronica B2B.
Possibilità di avere dei dipendenti
Nessun limite di spesa per i beni strumentali
Il regime forfettario ha un limite di fatturato annuo di € 65.000
Regime semplificato
€ 600 all'anno
Tenuta delle scritture contabili obbligatoria;
IVA in fattura;
Tasse a partire dal 23%;
Ritenuta d'acconto in fattura;
Fattura elettronica B2B obbligatoria;
 
 
 

Il regime forfettario, come abbiamo visto poco fa, è un regime ultra semplificato, dove non si tiene conto dei costi e dell’utile, ma i dati ci vengono direttamente imposti dal fisco.

Sul fatturato viene calcolato un coefficiente di redditività, che per il reporter è del 67%, sul quale vengono pagate le tasse e i contributi.

Calcolo tasse reporter

Facciamo un esempio: poniamo il caso di un reporter che apre la partita iva nel 2019. A fine anno realizza un fatturato di € 18.000.

Per prima cosa va calcolata la base imponibile al fine del calcolo delle imposte, ossia si calcola il 67% del fatturato.

Sul risultato di (18.000×67%) 12.060 €, calcoliamo il 5% di tasse (dato che il social media manager ha aperto la p.iva nel 2019 è considerato start-up).

Imposta sostitutiva è di 603 €

In molti casi il regime forfettario è estremamente più conveniente rispetto al regime semplificato, sia sotto il profilo della tassazione, nonché sotto l’aspetto degli adempimenti fiscali verso l’Erario. Ovviamente dipende anche dai costi, che nel regime forfettario non sono deducibili.

Per questo abbiamo messo a disposizione un calcolatore online della convenienza tra i due regimi.

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